Gli occhi di Berlusconi.

Written By: bruno - Dic• 02•13

Era un professore, ma  di conservatorio di una piccola citta’ senza Emilia nè Romagna in riva al Po.Per tutta la vita,che inizia fin da piccoli, aveva fatto il pittore,e,dopo tanto andare e schiccherare era tornato nella sua citta’,nascondendosi pero’ piu’ in la’ nella riservatezza,la’ ,in un paesino,sperduto, sulle rive del fiume.Da poco gli avevano dato l’incarico,con  magra paga, in un prestigioso e antico istituto dove si studiava e, dove ,lui, fin da ragazzo, aveva studiato, qualche forma d’ arte.Professore di figura,questo era il suo titolo,ed al, “professore”,oramai vicino ai settanta ,piaceva, portare i suoi “ragazzi” come lui li chiamava,in qualche spazio,castello o luogo dove si potesse esporre il loro lavoro .Nativita’,era l’ultimo tema scelto di quel mese di Dicembre,tema che aveva proposto, con i suoi alunni, in una vallata luminosa poco distante dal fiume.E , Nativita’, venne inaugurata, in un giorno di domenica,domenica di Dicembre,domenica piena di sole.Nel salone accanto al tavolo imbandito parlo’ il sindaco interrogandosi con un sofisma da bettola:”se, con la cultura si mangia”,evidentemente  e ,nonstante l’eta’ non piu verde non aveva ancora risolto il problema,ma, la sua iperbole oratoria fu quella di citare Letta come qualche decennio prima con riverenza si citava Mao,che poi, questo Letta, era un povero  diavolo ,primo ministro dell’epoca, prestato alla politica.Accanto al professore  stava,ben piantata fermamente e, come radicata, una figura tarchiata,vestita di nero,come vestito di nero era anche il nostro professore che, scorse pero’ ,nel pugno minaccioso del vicino un aspersorio benedicente di ottone cromato.Il vicino era dunque un prete, ed, al professore, passo’ per la mente che, questi preti non si distinguono quasi piu’, non dico da un sensale, che, di solito veste elegante,perlomeno piu’ decentemente di un prete,sempre di quell’epoca,ma non si distinguono nemmeno piu’ da un frequentatore di bar dedito al fumo e alle sgregolatezze del gioco d’azzardo.Il prete guardo’ in tralice il professore e disse:nella saletta la’ in fondo, c’è un lavoro, carta incollata con centinaia di occhi e ,fra quegli occhi ci sono anche gli occhi di Berlusconi,questo non va bene,non va proprio  bene.Il professore rimase basito,interdetto,sapeva che una alunna aveva incollato un par d’occhi di Berlusconi fra  centinaia e centinaia adoranti Gesu’ Bambino,ma, lui ,lui stesso,con molta fatica non era in grado di identificarli,o ritrovarli ,nemmeno contandoli e ricontandoli, ad uno ad uno,potenza di un persecutore!Appena dopo, lo stesso prete inquisitore, si mise accanto al tavolo imbandito per la festa d’apertura e… benedisse,come si usa con acqua benedetta,benedisse,come impugnando una clava con parole che piu’ che benedire sembrava dicessero:”ma andate a farvi benedire”.

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