Giuseppe Flavio.

Written By: bruno - Giu• 28•18

Il Mosè che si studia in Giuseppe Flavio è molto,molto diverso da quello della Bibbia,quì Mosè è in continuo sospetto da parte del suo popolo di essere un imbroglione e rischia diverse volte di essere addirittura lapidato.Quello che colpisce è questo uomo Mosè come uomo,uomo che dice di avere un mandato da Dio stesso,ma lo si vede e legge uomo.La sua fatica il pericoli che corre,dove i suoi miracoli sono messi quasi fossero un gioco di prestigio.C’è sempre questo sguardo sospettoso verso lui che in ogni caso alla fine tiene in pugno gli ebrei.I riti,le vesti,le leggi,tutto viene da Mosè e queste sono leggi crude,arcaiche primitive di un popolo nel deserto,di un popolo costituito da tribù.I dubbi sono tanti,davvero tanti e tutti legittimi , davanti a questo cruento arcaismo e a una supposta espiazione attraverso il sangue,c’è di che essere perplessi,increduli,ostili.Tuttavia,tuttavia in questa storia non deve sfuggire che Dio è anche questo e altro ,altro da questo,ma è in questo e ,in questo si presenta o rappresenta come per grezza umana forma dove la morte,la morte e la vita contano poco poco,niente,dove la morte e la vita,improvvisamente si scindono,si separano sottolineando l’altro,l’Eterno altro,Altro da Dio e Dio stesso che viene rappresentato per costrizione in forma brutale,odiosa,fragile e che fraitende sempre, come fa sempre,luomo.

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