Vi sono parole,parole scritte, che vaporizzano dal tasto,sotto la punta della penna,o sotto la lettera della macchina da scrivere.Vi sono ragionamenti,ipotesi,conclusioni che muoiono subito,fuochetti d’artificio che brillano,baluginano, per un attimo, breve.Vi sono pagine,testi e ,ancora pagine che sbiancano,e, nel girarle,si fanno immediatamente mute,silenziose.Tutti i giorni ,uomini e donne, scrivono sull’acqua , nell’aria,trascrivono parole di pupazzi che parlano di parole morte,inutili,puerili , occasionali, basso brusio di fondo televisivo.E, quelle parole svaniscono,inascoltate,si spengono,non vanno da nessuna parte, da nessuna parte vengono,sono parole, parole,vuote.Parole dall’indistinto suono,suono rauco,acuto,di gola,in falsetto,mentre chi le descrive si trova sempre la sua ultima lettera,solo la sua ultima parola, il resto scompare ,dietro infilate frasi,si annulla.Tuttavia,questa fatica si compie tutti i giorni,tutti i giorni si ricomincia da capo,e si scrive sui giornali parole senza storia,senza vita,senza passato o futuro,si ricomincia, per dare eco al brusio che assomiglia al ronzio, dei fili elettrici.
Giornalismo.
Written By: bruno
-
Dic•
28•13
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