“Fiat lux:illuminating our common home” direttamente sulla facciata di San Pietro a Roma,”spettacolo inquietante, con tratti di pessimo augurio,quasi profezia di quando quell’edificio di San Pietro,tornerà preda di una natura inselvatichita.Prelude anticipandone profeticamente la morte , il disfacimento ,infestato da animali esotici che torneranno a vivere sulla tomba di Pietro.Specie di foresta selvaggia e oscura dantesca,pericolosa, come camminare a piedi nudi sopra un alveare di vespe o calabroni.Le così dette belle e ferine immagini angosciano più che esaltare il Creato e hanno poco,anzi nulla di francescano,nulla di gentile toccato dal soffio di Dio,specie di pericoloso Paradiso Terrestre da dopo-mela ,da sudore e morte di Adamo.Un baraccone a cielo aperto,scuola e università futura per coloro che vorranno proiettare una qualsiasi Cicciolina sulla facciata che meglio detestano,proiettare,in contraddizione con la facciata stessa,con quello che vi si professa, con quello che vi si insegna.Strumento per lo sberleffo,strumento di sberleffo che,si vede dotti “sapientoni” non hanno capito o fingono,fingono di non aver capito,quando gli uomini e le donne desiderano e anelano dalla chiesa spirito e ancora spirito , Spirito di Pace perdono e Misericordia.Poco francescano,poco Francesco,Francesco dico,non il Papa, ma quello che parlava agli uccelli perché gli uomini non volevano ascoltarlo mentre qui ti hanno messo tigri e leoni, uccelli e minacciosi calabroni .Roma,quella antica,Roma quella delle divine statue pagane trionfa e fa sentire ancora ,in questo video, l’odore del fango, delle bestie della terra e del sangue.I gladiatori,quelli di ieri,non quelli di oggi, cacciati dal Colosseo tornano per combattere con ferocia,tornano armati, in Piazza , sulla Tomba di Pietro.Il tutto è stato offerto non da un Console ,non da un Imperatore antico, ma da una partnership benefica.A Piacenza, una cosetta meno bestiale (sic), è stata pagata trentamila euro,trenta mila euro, per otto minuti, dico minuti otto scarsi ,c’è di che consolarsi.