Fantasmi.

Written By: bruno - Dic• 07•19

Scrive Plinio il giovane di fantasmi dei suoi tempi a cui dice di credere e che si presentavano come quelli d’oggi, al suono di catene.Fra alcuni ricordi cita una casa in Atene abbandonata dai proprietari proprio per la presenza dei fantasmi e che,visto la fama che aveva rimase sfitta per lungo tempo finchè un giorno capitò in Atene il filosofo Atenodoro,lesse il cartello e,saputo della casa a “cui parve sospetta per il prezzo troppo basso “s’informò delle ragioni e del fantasma affittandola proprio per questo.”Appena giunto l’imbrunire volle che gli si preparasse un letto vicino all’ingresso,chiese tavolette stilo,lume e congedò tutti i servi “così si preparò a scrivere sgombrando tutti i pensieri che potevano evocargli qualsiasi fantasma.Dapprima,come sempre nella notte c’era silenzio , ma ,ecco si sente rumore di ferraglia di scosse catene.Atenodoro non alza gli occhi, continua a scrivere facendosi coraggio.Allora il trambusto aumenta e si avvicina fin sulla soglia di casa,Atenodoro si gira e vede lo spettro di cui gli avevano tanto parlato.Questi se ne stava in piedi e faceva cenno con un dito di seguirlo,Atenodoro a sua volta fa cenno di aspettare un pò e non smette di scrivere,mentre lo spettro continua a fargli sentire il rumore delle sue scosse catene.Atenodoro si volta di nuovo e vede che lo spettro fa il cenno di prima con il dito affinchè finalmente lo segua,senz’altro indugio il filosofo ora lo segue mentre il fantasma procede a passo lento,lento come appesantito dalle sue stesse risonanti catene.Dopo aver svoltato verso il cortile della casa,questo svanì,Atenodoro fece un segno con dei rametti dove era scomparso il fantasma.Il giorno dopo si reca dalle autorità e le invita a scavare nel punto su cui aveva lasciato il segno ,il punto in cui era scomparsa la figura incatenata.Furono nella fossa trovate sepolte ossa da tempo,ossa avviluppate in catene che vennero ricomposte e sepolte a spese pubbliche, da allora la casa non fu più visitata dallo spirito del morto.Così scrive Plinio il giovane, annotando come c’erano e ci furono tempi in cui ai fantasmi si facevano anche esequie pubbliche.

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