F.J.Haydn.

Written By: bruno - Feb• 02•18

Penso estremamente raro trovare chi ascolti i quartetti di F.J.Haydn,oggi poi, con l’imperante cacofonia di strada,dove tutto diventa “concerto” ,concerto,fosse anche una strimpellata fra amici.Riascoltare ora quella forma,nella forma del quartetto ,dove ci sorprende la tessitura del compositore austriaco,e ci sorprende la sua capacità di scrivere,di scrivere il grande in pochi strumenti dove le sfumature avvincono e la fanno da padrone.Di questi quartetti ne ho una piccola collezione ma di cui, purtroppo ,ora,ora mentre scrivo, non ne ricordo né i titoli né gli esecutori che trovo e ho trovato impeccabili,perfetti nel rendere il genio di Haydn.Tutte quelle piccole scritte e descritte parti si snodano in un intersecarsi di temi che annunciano già la grande sinfonia,quella che appena dopo si è potuta apprezzare nel suo dispiegamento tematico classico.L’infina varietà della partitura,lo scrivere e il colorire con garbo nervoso ci lascia ammirati e grati al grandissimo Haydn.Ora ne ho scelto e ne sto ascoltando uno, a caso,uno,il quartetto: “dell’allodola” mi pare, eseguito dall’insieme delle Marche che,dopo tanto ascolto e riascolto di questi giorni , eccolo,questo fiorisce rifiorisce ancora ,fresco nuovo,perfetto ,come una gemma appena nata,sbocciata proprio, in questo momento.

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