Enrica e lo specchio.

Written By: bruno - Dic• 16•13

Sono oramai lontani i tempi dell’euro, quando Enrica aveva uno specchio,specchio di qualche secolo prima,uno specchio primi novecento con doppia cornice, borchiette agli angoli, che ,qualcuno aveva tinto con  porporina.Quella porporina era la nota stonata in quello specchio che sporgeva dal legno venato di una certa importanza e, non privo di bellezza.Enrica voleva vendere quello specchio,per cinquecento euro,cinquecento, gli pareva un prezzo giusto, equo,non un soldo in meno,non un euro in meno,e poi non era cosi’ povera.Fra l’altro,lo specchio gli era stato dato,in quel tempo lontano  dall’ex marito,marito che lei    aveva incontrato e sposato.Marito  conosciuto,la prima volta come venditore di Bibbie,e,quelle Bibbie,quella Bibbia,per Enrica, fu il viatico del matrimonio.Ora,quel dono; lo  specchio,specchio che voleva vendere,ma non sapeva come,voleva vendere ed incontrava solo misere richieste,proposte da pochi euro, pochi.Enrica,in quel tempo, frequentava una scuola d’arte,credo si chiamasse “il Gazzola”,credo ma non ne sono certo.Bene,il professore di quel corso, di quella scuola ,in quell’anno,e in quel mese di Dicembre, aveva deciso di fare una mostra sulla Nativita’ di Nostro Signore,tutta la classe si sbizzarri’, chi con volti, chi Sacre Famiglie,cammelli,ciotole e somari,Madonne e comete,Enrica fece anche lei il suo bel cammello su di un cielo azzurro-cupo e fondo con una stella, lontana.Enrica aveva lo specchio,quello specchio,lo specchio che il marito le aveva donato,e che lei, decisa, voleva vendere,vendere.Prese lo specchio, lo mise in quella mostra sulla Nativita’ di Nostro Signore,cosi’ la gente  si sarebbe vista,sorpresa, dentro quel ghiacciato laghetto di vetro,si sarebbe vista viva,vista e rispecchiata, nella Nativita’  di Nostro Signore.Con il rossetto ,Enrica, lentamente,su quel testimonio muto, lucido e fedele ,scrisse”:anche tu,nella Nativita’”,dimenticando di aggiungere,di Nostro Signore.La gente andava e veniva davanti lo specchiante vetro,andava e veniva,sempre specchiandosi e  nemmeno si vedeva,spariva ed appariva , appariva e spariva, senza capire,senza capirsi,senza domandarsi se,quella “Nativita’ di Nostro Signore” che passava ,dentro quello specchio, fosse in vendita.

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