Italianieuropei, mi pare si chiami la Fondazione che D’Alema presiede e,ieri sera dalla Gruber con le sue riviste,le riviste stampate dalla Fondazione,in un carosello di :noi siamo importanti, ed ha citato D’Alema ,nomi stranieri che sembrava provenissero da Cartagine e, fossero sopravvissuti isis.Di cui,per nostra suprema ignoranza di quei nomi, ignoravamo, qualsiasi esistenza o addentellato con questo mondo,non conoscendo né riconoscendo alcuna traccia, lasciata da loro o dal loro apporto “culturale” per questa società’,se, una società’ esiste ancora fuori dalle Fondazioni.D’Alema maneggiava quei cataloghi riviste,come il classico venditore di almanacchi, esibendole, quali pacchetti di preziosa memoria di cui, si era persa pero’ ogni ragione o storia o traccia.Dal lungo ,sempre interrotto,come fa la Gruber,intreccio parlato fra D’Alema e la conduttrice, si è capito che, la fondazione Italianieuropei è insignificante,non si capisce proprio a cosa serve,come,a questo punto, non si capiscono tante altre consorelle Fondazioni che,hanno anche loro i bei volumetti bianchi che pendono slabbrandosi dalle mani dei loro promotori, come tanti fogli che nessuno ha mai letto ma, da non leggere, mai.