Lasciate Peppino in pace.

Written By: bruno - Ott• 12•13

Una volta a Villa Sant’Antagata si presentarono due suonatori ambulanti,che, davanti al cancello si misero a suonare un aria di Verdi ,la suonavano a modo loro,come la possono suonare due girovaghi.Il maestro imbufalito li caccio’ in malo modo non sopportando di sentire il suo lavoro vilipeso,ridotto a pezzi e bocconi,biascicato e risputato.Ieri su RAI 5,mi pare,c’era un ,viva Verdi,cioè una celebrazione o ricordo del compositore.Mi addormento presto, ma, ieri sera mi sono preparato curioso di sentire qualche rievocazione di storia verdiana.L’unica cosa decente che è apparsa sullo schermo è stata appunto il :viva Verdi,poi è stato un biascicar di note al mercato,fra i banchi della frutta,chi ammazzava “la donna è mobile”.Altri gracchiavano un poco di tutto,c’erano foto  di Verdi e Wagner che parlavano come Braccio di Ferro e Pietro Gambadilegno,due coglioni,in carne ed ossa,finti inglesi commentavano con”fine” ironia la figura di Verdi.Insomma fra una storpiatura e un altra ,senza trascurare di massacrare l’autore,hanno tirato il fine,con tanto di titoli di coda.Pensando al maestro non mi  riusciva piu’ di prender sonno,specialmente alla luce di quello che fece Peppino ai due ambulanti davanti al suo cancello.Quando finalmente cominciai a sprofondare nella dimenticanza del buio,ecco,come per incanto,e come fanno i sogni, il maestro mi appare vivido ed agitato,come resuscitato scuotere con secche nocche il coperchio del suo sepolcro,piu’ e piu volte.Svegliandomi, di sudore madido, mi son messo a dir dei requiem per i morti,ripetendoli a fior di labbra,come in un accorato rosario,piano,sempre piu’ piano, sempre piu’ flebili e accorati, finchè, trovando  pace, anche le preghiere son morte   sulle mie labbra.Pace Peppino,pace.

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