Carofiglio.

Written By: bruno - Feb• 13•20

A Fornovo c’era, tanto tanto tempo fa un teatro delle marionette,marionette grandi,belle e ben vestite e,tanto tanto tempo fa vidi :”Il fornaretto di Venezia”,storia di un popolano che viene giudicato e condannato ingiustamente dal potere veneziano,mi ricordo,e ricordo benissimo la frase finale di quella rappresentazione che recitava così”:finché ci sarà Venezia ci sarà sempre un fornaretto di Venezia”.Nella fiera delle accuse a Salvini che il giudice,un giudice aveva già voluto non procedere contro di lui per l’affare dei “migranti” e,mentre il giudice ha mollato Roma non ha mollato , gli onorevoli hanno impugnato quel non procedere in senso opposto.Salvini andrà a processo,niente di nuovo sotto il cielo di Roma o Venezia.Nella fiera dell’ipocrisia giustizialista ognuno tira la sua sassata con garbo perfino a “norma di legge” .Sarebbe bastato sentire ieri sera Carofiglio che ha chiamato Salvini (in seguito correggendosi) imputato,imputato senza nessuna cautela di legge.L’ex giudice era in quell’arena per vendere e pubblicizzare uno dei soliti libri che la solita televisione ammannisce come locuste dal cielo.Carofiglio parlava,sentenziava in punta di labbra ,a parte il lapsus di imputato affibbiato a Salvini,parlava,parlava con voce argentina e chiara, “controllando” ogni espressione,sentenziava con competenza ostentata e d’ordinanza,come i giudici o gli ex giudici usano in questi casi,vagando anche nelle leggi di altri stati Germania Spagna Francia,America, perché lui,lui voleva mostrare a tutti che conosceva l’argomento.In fondo poteva dire quello che voleva,ma, se vero o falso nessuno poteva giudicarlo essendo argomento ostico e specialistico come in tutte le cose,specialmente di legge di cui non si conosce un tubo e si ascolta il signor tal dei tali che la sa lunga o dice di saperla lunga ma, chiama imputato uno,in questo caso Salvini che deve ancora essere ammesso a giudizio,e di cui un giudice aveva scritto:”non luogo a procedere”,imputato,imputato sonoro limpido lapsus,di quando anche gli uomni di legge inciampano fuori da ogni regola e la fanno (incosapevolmente il che è peggio) fuori dal vaso.

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