Calcinculo felice.

Written By: bruno - Nov• 03•15

A volte, nei pomeriggi di primavera da Piazza Cavalli si poteva sentire in lontananza “Tu vuo’ fa l’americano” cantata da Modugno,la voce di Domenico Modugno proveniva da Piazza Cittadella davanti al Farnese ,dove qualche baraccone,come si diceva allora si era accampato.Prendevi via Cittadella e,nella modesta via ,divisa fra ombra e sole arrivavi davanti all’incompiuta mole del Farnese abitato allora da sfollati,diseredati che erano li,fin dalla fine della guerra.I baracconi,luogo di divertimento e di peccato,richiamo per tutti i ragazzi e ragazze erano pochi,forse due tre,colorati,messi assieme alla belle e meglio, pieni di colori , attrazione irresistibile,sopratutto per il “calcinculo”,giostra a forma di fungo che girava,girava facendo volteggiare seggiolini volanti fissati con catenelle,una catenella di sicurezza si chiudeva davanti,ed era severamente proibito salire senza quella catenella di sicurezza chiusa in vita,catenella messa per salvare la vita.Senza una lira si andava per vedere e attentamente guardare se, dalle lunghe gonne di qualche femmina spendacciona,girando vorticosamente si potesse vedere o intravedere qualche gamba,qualche volta una coscia.Divertimento e curiosità’ infantile,morbosamente primordiale fatta per passare il tempo scoprendo il primato genitale delle cose e della vita ,mentre dal Farnese uscivano poveri e malvestiti cittadini senza casa,senza lavoro,più poveri di noi che non mancavamo di povertà.Ne sono passati di anni e anni, ne sono passati,tutto è diventato opulento e ricco,di poveri,dicono, ce ne sono sempre meno grazie al governo che decide quanti ce ne sono,come in passato,credo,tutti i governi hanno sempre deciso e decretato la fine della miseria.Ebbene, nell’era del “benessere” e della felicita’ che cosa è rimasto di quei tempi?Il calcinculo,il calcinculo, giostra che mostrava le gambe delle donne appese a delle catenelle,il calcinculo, che girando girando vorticosamente,mentre Modugno cantava “Tu vuo’ fa l’americano e tutti rimiravano con il naso rivolto all’insu’.E’ rimasto il calcinculo,spogliato e privo di seggiolini,con la sua forma funghesca che luminosamente troneggia orgoglioso in un EXPO internazionale sul cibo, dove finalmente si magna,si magna ,perbacco,come si magna di questi empi tempi di pace.E, a dire il vero vorrebbe,questo calcinculo usurpare il titolo alla Torre Eiffel parigina,quella Torre Eiffel che dai francesi è sempre stata chiamata :l’asparago di ferro,mentre questa, fungina specie italiota di calcinculo è rimasto,si è affermato con il nome di:albero della vita,quando invece potevano almeno chiamarlo:calcinculo felice!

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