Bobbio città senza porto.

Written By: bruno - Giu• 20•21

Già nel 715 dal Re longobardo Liutprando è menzionata l’esistenza di una organizzazzione costituita da varie stazioni di approdo chiamati “ripuari”.Qualche anno dopo 735-773 è la conecssione dei diritti regali di pedaggio al porto.Tale termine si usò per indicare il passo o il punto di attracco del fiume dove esistevano molti porti ponti o traghetti sia a monte che a valle di Piacenza con regalie tutte appannaggio di monasteri,di feudatari,di vescovi conti e più tardi di comuni.E ,il Monastero era quello di San Sisto a Piacenza,di cui era abbadessa Angilberga moglie di Ludovico secondo,fu dotato dallo stesso Imperatore verso la metà del nono secolo di vaste possessioni intorno alla città,sulla riva del Pò e con esse il diritto di “naulo” pesca e porto.(non viene mai citato nessun porto di Bobbio)Si pensa che al tempo di Liutprando sulla base di documenti che l’attestano,che tre fossero i porti:il primo nominato nel documento di Liutprando,con la menzione”porto qui dicitur Lambro Placentia” e che doveva essere situato a monte della città alla foce dl fiume Lambro,porto naturale di Milano,all’epoca in cui quel comune si serviva delle acque del Lambro raggiungibile attraverso il canale Vetabbia,collettore delle acque dell’Olona,Seveso e Martesana.E qui mi fermo(essendo la mole dei documenti vastissima che riguardano anche i diritti su Pò di Santa Giulia in Brescia) se poi ,non vi è chiaro che non vi fu mai un porto legato a Bobbio ditelo, e sarete accontetati,grazie.

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