Marina Abramovc a Firenze,occorre subito dire che dopo lo stronzo di bronzo in pIazza, Firenze patria del rinascimento si è distinta in oscure “provocazioni” per una serie di “esposizioni” che si distinguono per insipienza e ignoranza in cose d’arte.Se l’arte,o quello che si fabbirca con le mani si riduce al suo solo sintomo, al suo generico incipit,occorre dire che Firenze è maestra di presunte provocazioni ,con un catalogo di nevrosi incompiute straordinario.E’ come se un pazzo lo si smontasse pezzo per pezzo e si mettesse a nudo una sua particella di non- volontà di essere e di comunicare incapace di organizzare un qualunque linguaggio compiuto.Se quello che l’arte nei secoli è sempre stata cioè , ricerca di un io nella materia,qui siamo davanti ad una nevrosi incapace di realizzare un qualsiasi io,proprio come quelle forme di nevrosi che si esprimono attraverso un delirio e che ,gli “specialisti” fraintendono con un profluvio di parole dandogli un senso,un indirizzo,organizzando il tutto in un discorso (pseudo letterario)indipendente dal suo prodotto in un discorso che prende forma ,comincia e finisce con lo “specialista”,che indica,commenta sopra una qualsiasi cosa non organizzata ,incapace come è (quel sottoprodotto) di un discorso organico come l’arte da sempre ha fatto con la sua materia e la sua costruzione,spalmando stendendo costruendo mettendo a nudo un io imprendibile indecifrabile che risale scandalizza e affascina fin dalla notte dei tempi.
Firenze kaput.
Written By: bruno
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Set•
22•18
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