Auguri,auguri,così risuonava una voce appena entrata nel piccolo bar dalla luce gialla mentre leggevo nessuna novità sul giornale,cosa che mi faceva sentire rasserenato che ,quando non ci sono novità è un buon segno,un buon segno cullarsi nelle minuzie e nella cronaca del giorno,un buon segno passare il tempo senza trambusti e sorprese,calma piatta dunque ,calma buona e così sia.Auguri auguri, la voce ripeteva e avanzava verso il mio tavolo,fu solo allora che alzai gli occhi e vidi un africano,forse del nord Africa che stringeva un gran fascio di fiori sul ventre,auguri auguri,ripeteva andando verso il bancone della barista che rispondeva,auguri.Una signora intanto si era alzata e sfiorando il venditore di fiori disse:”io ho il mio,il mio da cui compro i fiori” e così dicendo porse il fianco,schivando il venditore d’auguri e di fiori.Però sarebbe giusto-pensavo fra me e me,sarebbe giusto che un benefattore facesse beneficenza a tutti,a tutti,non esclusivamente ad un prescelto,come andasse in qualche negozio.E intanto che riflettevo, tutti si trovarono vicino al banco,davanti alla barista,il venditore,la signora,erano tutti li ,li in piedi ,sorridevano e si guardavano ora muti in faccia ,interrogandosi forse interrogandosi se comprare o meno quei benedetti fiori.Fu a quel punto che il venditore esclamò!”Comprate in nome di Cristo,il bimbo che nasce,Gesù Cristo”,la cosa mi sorprese e mi lascio all’ultima riflessione,suggerendomi che molti preti ,molti fanno come quel venditore,forse non tutti ,ma molti ti vendono qualche cosa in nome di Cristo animati come il venditore da un cuore mussulmano che, l’importante più che comprare è vendere,vendere e ancora vendere e non ha importanza il cuore che ti batte in petto.
Auguri,auguri.
Written By: bruno
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Dic•
23•19
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