Antonello a Palazzo Galli.

Written By: bruno - Nov• 06•20

Che l’Antonello da Messina a Palazzo Galli sia la risposta giusta, direi perfetta oggi,oggi anche per l’uomo d’oggi è un occasione da non perdere,non perdere sopratutto come riflessione , qui spirito religioso che la materia del pittore esprime.Infatti ,l’arte ,quel tranquillo e poderoso procedere che fa la pennelata di Antonello non lascia traccia,non colpo o scia di pennello la riga ,la muove la scalfisce sulla tavoletta nel suo procere impertubabile e vigoroso.Il dolore la lacrima,la smorfia di Cristo,del cristo,come ovattate intime espressioni,quasi modellate intessute, da splendida muta materia non parlano ma sentono,sentono come se l’arte e la materia si facessero vita, potente creatrice d’immagini,immagini non solo con un dentro ma anche con un fuori.Mute, ma, profondamente affascinanti ed evocative,senza risposte alla moda ,essendo espressione dell’arte monumentale che segna,batte e determina e trasforma anche il tempo , non lo subisce.Arte monumentale dunque,arte monumentale quella che oggi si schiva ,che l’uomo schiva e schiaccia nel cinismo e nell’ironia,quella che ,giovani nati vecchi senza più vita studiano e studiano,e parlano parlano ,senza sapere che fare di tutto quel che studiano e studiano ,sopratutto di quel che parlano.Quelli del tutto è già stato fatto,quelli nati vecchi appunto,nati con i capelli bianchi, senza vita,ma, sopratutto,quelli schiacciati dalla storia monumentale ,storia che lavora non per l’oggi ,ma sempre per il domani e che non è frutto del suo tempo ,non quella del “signor Taldeitali(per interdeci) e il suo tempo”,ma quella sul cui frotespizio si dovrebbe leggere:”un lottatore contro il suo tempo”(Nietzsche),quello che poi è il compito della sempre viva arte monumentale , questa, di Antonello da Messina,dove la materia si esalta e si trasforma e si traduce in infinita bellezza,senza nemmeno una riga,senza nemmeno la più piccola scalfittura nella pittura ad olio che ,nel suo spessore, sa farsi sangue e carne e vita e sofferenza,in un dilagare dell’io pittorico(inconscio) che ha profonde lontanissimi echi di vita, ed ha radici e fronde sempreverdi perchè l’arte,l’arte, come la storia,quella monumentale , per ricordare ancora Nietzsche:” viene sopportata solo dalle personalità forti,quelle deboli le cancella”.Ottima dunque questa lezione non solo per l’oggi,lezione di vita e d’arte che ci da la Banca di Piacenza a Palazzo Galli.

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