Ore otto e trenta,Piazza Cavalli,un giovane con il cappello alpino,piuma scura nel primo sole,in sella ad una graziella con piccole ruote tricolori pedala,una radio accesa dietro il portapacchi della bicicletta, gorgheggia una canzone del liscio.Il giovane alpino ritto, impalato, serio,compunto, gira verso Ranuccio Farnese a cavallo,la canzone si perde nella Piazza ancora deserta che si scalda, alla luce dei primi di Maggio.Pubblico passeggio,ore nove,sotto le mura concentrazione di padiglioni dove vengono allineate militarmente panche gialle attorno lunghi tavoli,una donna si lava in canottiera ritta in piedi,le spalle scoperte e carnose,mora,indifferente.Alla Madonna della Bomba una signorina saluta sbracciandosi guardando sottomura e grida:benvenuti,benvenuti,verso un alpino a torso nudo ed in carne con un altro che gli fuma accanto senza rispondere.Mi vede e si vergogna,non saluta piu’,averla imbarazzata mi diverte,la penso come lei ma faccio la faccia seria seria,sghignazzo con gli occhi.Ore undici,via Taverna,un borghese,sempre con cappello da alpino,telefona a qualcuno:oramai sono in treno,non senti che sto viaggiando?Mi spiace,ma ho preso il treno, scompare ,cammina,a passo svelto,come una locomotiva.In via Taverna non passa alcun treno, ci sono alpini anche bugiardi.
Alpini,alpini.
Written By: bruno
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Mag•
09•13
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