Aldo,detto Mario,illustrava ,indicando la botola aperta,la qualità’ dell’interno,interno tutto murato di grigia calce,indicava, verso la penombra,nella fioca luce ,la salubrità’ dei muri, e la bellezza marmorea del pavimento.”Non c’è una macchia di umidità,”indugiava con voce grave:”è bella asciutta’ ,sana,guardate,guardate”,facendo fare al braccio un breve cerchio,con l’indice rivolto verso il basso,girando lentamente un volto dal naso camuso, ed una pettinatura che portava molto probabilmente, fin dalla giovinezza e, di giovinezza, conservava un taglio , senza eta’.Ma ,era vecchio,il Mario,il Mario che si chiamava Aldo,senza che nessuno l’avesse mai,ma proprio mai saputo.Camminava,con il culo in fuori,il Mario,come una signorina, e non si era mai sposato.Lo chiamavano ragioniere,ma nessuno sapeva se lo fosse realmente ragioniere.Certo, contava i soldi di famiglia ,il Mario,questo lo sapevano tutti,ed anche in tarda eta’ aveva tenuto sempre quell’andatura,oltre contare i soldi,quell’andatura, con il culo, in fuori,come una checca , mai sposata.I soldi, Aldo,Aldo, detto Mario,li aveva sempre contati,i soldi,fin da giovane, quelli di una famiglia arricchita ed avara,fatti all’ombra di qualche prete, per bigottismo ,o forse , di Fede, semplice e popolana .Quel pomeriggio,un pomeriggio,Aldo detto Mario, entrava finalmente nel luogo:”senza una macchia di umidità’,intonacato di grigia calce”,e quando chiusero la botola di marmo nero, della cappella ,Aldo,Aldo detto Mario, poteva stare certo, certissimo,che li, di umidità’ ,non ce ne sarebbe mai ,mai stata, o forse ,in quel cimitero,l’umidità’ contava,poco,molto poco .
Aldo detto Mario.
Written By: bruno
-
Mar•
29•15
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