Siete le ancore che tenevano salda la mia nave al passato nelle profonde acque del mio ignoto. Blu e verdi, mosse e placide. Ancore di fermezza, luci accese nell’eterno buio cui mi traeste. Ancore ed ali tese in soccorso della mia solitudine, radici inestinguibili nella terra nera che amammo, coperta di felci, sotto i tacchi leggeri delle nostre corse. Eterne radici muschiose che avvolsero il mio essere, necessarie come i sentieri pietrosi che ricoprivo di gioiosa ansia, siete stati la via, siete stati la barca nell’onda leggera della sera di rosso dipinta, le nostre sere di settembre. Siete stati culla e riparo, siete stati speranza di eterno volo Innocente. solo per voi valse di vivere, eterne radici volte ora al vostro cielo.
Francesca Pierucci
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