A mio padre.

Written By: bruno - Dic• 04•19

Ora sei nell’infinito silenzio dell’incomprensibile rotto alle mie orecchie dai suoni insistenti del mondo che amasti, uccelli e alberi che frusciano al vento e ti sussurrarono di esserci sempre, di non risparmiarti. Non risparmiasti mai il tuo amore assiduo e aspro, come queste fonti di acqua montana conosciute insieme quando ero colma del mio tempo migliore. Camminasti instancabile le stesse mie vie coperte di sole, ispide di pioggia battente, tenere di acqua profumata di primavera. Questa città ti vide viaggiatore nel tuo essere piccolo e grande, deciso, ti vide camminatore silenzioso e attento, ti vide partecipe della sua bellezza di pietra viva. La tua mente acuta, la tua ironia sul mondo quale volo a me ignoto hanno cavalcato? dove ti rincorreranno i tuoi amati cipressi, dove i tetti capricciosi, dove le loro volute nel cielo azzurro di questo gomitolo di vie di insensata bellezza? Dove il gotico amato risplenderà ai tuoi occhi? Dove i tuoi passi veloci volti a una meta che solo tu conoscevi ti porteranno ora? Dove il tuo amore silenzioso potrà accarezzarmi e farmi sicura?

Francesca Pierucci.

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