Singolare gestione e narrazione di una guerra che impoverisce chi come noi italiani non c’entriamo niente e manco , a grande maggioranza, la vogliamo. C’è un capo che vuole per conto dell’ America, si dice, far fuori la Russia . Stragi disastri in tv ma una volta hanno trasmesso una scena di un film,, un’ altra volta salta il gasdotto che forniva gas russo a buon prezzo a mezza Europa Italia compresa. Ci sono distruzioni, morti , ma il palazzo presidenziale dove vive il capo non sembra avere problemi. In questo descritto disastro il capo gira ovunque nelle varie nazioni europee( e non) a piangere e invocare armi ,armamenti per aiutarlo a sconfiggere il cattivo , non hanno cibo mancano di tutto , in guerra è una cosa terribile far passare anche vettovaglie ma il capo esce entra dal paese senza alcun problema. La moglie è stata al WEF scorso, mi sembra sia poi tuttora in USA. L’Ursula nota va a trovarlo senza problemi , ma col golfino nero ohh intonato alla frugalità della situazione. lui la riceve con la quotidiana maglietta a mezze maniche; quale candore esprimenti! Purtroppo non ha potuto essere al festival di San Remo ma non perché l’ atroce cattivo nemico glielo abbia impedito. A tutti implora : donare donare soldi per la ricostruzione e lui, con un patrimonio di venti milioni di dollari chissà quanto avrà donato per la causa lui fondatore del partito ” Servitore del popolo” Ma toh! Il nome ricorda tanto quel ” Servire il popolo” quel gruppo che in Italia tra il 1968 e i primi anni settanta sproloquiava nei volantini con frasi altisonanti ,più a sinistra che si potesse talmente a sinistra che… praticamente erano editti ” didattorialeggianti”. Mi sembra di ricordare che si dicesse trattarsi di gruppi provocatori guidati da non ricordo bene se agenti stranieri o qualcosa del genere. Certo per l’Italia di quei tempi quelli di ” servire il popolo” non aiutavano di certo una chiarificazione e nemmeno una pacificazione. “Servitore del Popolo” siilo, e non fare come “Servire il popolo” e se ti riesce ,rispetta il Papa.
Paola Mars.
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