Angina pectoris.

Written By: bruno - Feb• 22•19

Leggere una pagina,una pagina intera sul giornale locale dedicata ad un ladro per necessità,secondo la sua versione merita una qualche riflessione,anche se una necessità un ladro l’ha sempre ed è quella di rubare,però vedere un paginone così fa una certa impressione e,saltando a piè pari tutti i buoni e i cattivi che intervengono in questa vicenda che odora del gusto da libro cuore lo si deve fare.La legge,la legge se ne fotte del cuore o di cuori,la legge pesa,pesa e,qualche volta ruba sul peso come fanno o facevano molti commercianti quando ti infilavano sotto la carta dell’etto di mortadella anche il coltello,pesando coltello carta e quel che restava della mortadella,così va il mondo,così in tutto il mondo la bilancia della legge “pesa le cose”.Da ragazzi,alcuni ragazzi di città la frutta la vedevano solo dall’ortolano( con il binocolo) di via Calzolai proprio e solo dal fruttivendolo che si trovava davanti alla macelleria Costermanelli dove ,appena dopo, c’era il panificio Cella, panificio che ricordava la gente per quel fornaio che malato, invitava la moglie di controllare alla finestra se la ciminiera del panificio fumasse anche senza di lui.Costermanelli,il macellaio aveva l’angina pectoris,una malattia così non si era mai sentita in Piazza Cavalli,non era un infarto no,non era malato di cuore ma eveva solo,questa angina pectoris,l’angina pectoris, una malattia che per il suo nome doveva e poteva avere solo il macellaio di via Calzolai,un ricco,insomma di via Calzolai.E c’era, nelle famiglie ,la sera con il primo buio, un bel discutere se Costeramelli dovesse più o meno morire,alla fine si dichiarava alzando la testa:angina pectoris,angina pectoris e si andava a letto nell’incertezza,a letto tutti,pensando ancora per poco a questa magica formula:angina pectoris.Come dicevo, i ragazzi di Piazza Cavalli in quel tempo la frutta la vedevano ,la vedevano solo dal fruttivendolo (con il binocolo) ma dopo il miracolo economico qualcuno si era fatto anche la Vespa Piaggio per cui andavano d’autunno ai bordi di filari d’uva in collina per fregare qualche grappolo.Uva così buona non si era mai sentita,mai così bella:goccie d’oro piene di zucchero che brillavano di intensa gialla luce propria anche di notte,gratis.Ebbene, di ladruncoli in Piazza Cavalli non ne mancavano,qualcuno era finito anche in riformatorio altri in galera ma nessuno si scandalizzava.Stavano invece all’erta quei ladruncoli che andavano con la vespa in collina,il padrone caricava con il sale il fucile da caccia e ti sparava a vista e ,nessuna,nessuna,nemmeno una riga dedicavano(andate a leggere i giornali d’allora),manco una miserabile riga di pietà che dicesse,scrivesse :in Piazza Cavalli non ci sono frutteti,lasciate che questi ragazzi rubino la vostra uva perché ,ne hanno bisogno.

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