Bello & mercato.

Written By: bruno - Mag• 18•15

Ah!Le bellezze dei critici,storici,esperti,ah che bello,che belli questi critici,e pensare,pensare che molti li seguono,li ascoltano,riascoltano.Ascoltare non significa credere,significa ascoltare fingere di credere o,credere,per poco,quanto basta credere, o credere di credere.Alcuni di costoro si mettono ad elencare le bellezze del creato che sconfinano nell’universo fino allo stivale con puntigliosa infantile serietà’,con notarile cura,religiosa costanza.Sono e sarebbero capaci costoro, di tenere intere giornate,mesi anni e anni sopra un qualsiasi argomento artistico,con la spocchia di chi ripete:ignoranti se non ve lo indicavo io,voi,voi rozzi come siete ,non l’avreste nemmeno visto guardato.Godetevelo così questo mio bello,così come ve lo mostro,ve lo narro ve lo spiego e, se non lo ricorderete bene, per filo e per segno quel che dico,eccovi pronto un mio libro,che dice,ripete,il miele del mio sapere,il succo del mio eloquio,o ignoranti,succhiate questo latte ,pagate e crescete.Uno, a questo punto si inginocchia e ripete all’amico ed al nemico la novella,e chi l’ha detto e chi l’ha scritto,di bocca in bocca corre vola la notizia che viene accolta coccolata,vezzeggiata .Cosi’ si vende l’immagine,il bello di un tempo passato,il suo simulacro,la sua impronta,si vende anche la sua ombra,si vende l’antico con l’appendice di qualche mostruoso “nuovo”,non importa se orribilmente nuovo o insignificante,non importa,il bello ed il brutto insieme vanno e si confondono in curiosa bellezza, per la gioia di qualche serio, posato storico,critico,saggio sapiente,che venderebbe anche sua madre ,infarcita laccata di latte e miele,profumata come l’ultima delle baldracche, al mercato degli imbecilli me compreso.

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