Il professore aveva un’ernia grossa come un gatto morto dentro i pantaloni.Lo si vedeva bene,bene, quello strano pallone, in mezzo alle gambe,lo si vedeva bene, anche quando pedalava,perchè, il professore, non aveva patente, andava solo in bicicletta,nera,da donna.Una corona, frusta di capelli, si attorcigliava sulla calva fronte,e,il professore, provvedeva sempre,con il palmo della mano,o accompagnandola con l’indice ed il pollice, quando qualche folata la faceva cadere,spingendola rapidamente, nella giusta posizione, come si fa con una codina nera e bisunta,lui la rimetteva a posto, lucida e nera, per vanita’ solo vanita’, sul suo piccolo, candido, tondo cranio.Neri i capelli,quelli rimasti,occhi neri che guardavano sempre dal basso all’alto :esiste Dio esiste?Sara’ vero che esiste?C’era chi sbottava e rideva,lui rimaneva perplesso,poi parlava tedesco,pare con accento perfetto,lunghe incomprensibili frasi fatte di punti esclamativi.Il destino doveva ripassare dalla Germania,affermava,imperioso, con sottili labbra,sgranando gli occhi umidi e vivi.Frequentava ragazzi il professore,giovani ragazzi,solo ragazzi,li guardava con occhi carezzevoli,si perdeva con loro.Da un mazzo di carte scopriva il tre di bastoni:carta della fortuna e del trionfo,scandiva!Quando, per gioco , quella carta,il tre di bastoni,non toccava a lui, si intristiva, in quel suo carnoso, adunco nasone,soffiando, dalle grosse profonde narici,soffiando come bestia stanca e rassegnata.I ragazzi erano terribili ,ma il professore li tollerava,una sera,o forse una notte, uno di questi ,gli mise furtivamente una mano sul suo gatto morto, duro,duro,come la schiena di un felino imbalsamato da molto,troppo tempo.Il professore sorpreso, pose i suoi occhi languidi e gentili sul viso del ragazzo e, con un dito si mise a sfregare i candidi denti nella bocca del giovanotto,lo fece,come per controllare li avesse tutti.Poi lo guardo’ a lungo, a lungo,il dito bagnato, come ad indicare il cielo o il soffitto,lo guardo’ ancora e ancora, con disarmante, languida passione, si sedette e bevve, del vino rosso.
Vino rosso.
Written By: bruno
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Feb•
03•14
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