RAI 5 quando ” cultura” fa rima con spazzatura.

Written By: bruno - Lug• 24•16

Che non vi sia nessuna continuità fra la cosidetta morte arte e l’arte intesa come sempre è stata ,lo dimostra che un taglio (Fontana),un taglio non necessariamente va al dila,non occorre un taglio per andare in una diversa dimensione al di là,la superficie,o la non superficie, contiene una diversa dimensione per chi la sappia intendere, compreso l’al di là ma ,sopratutto,e per essere brevi ed anche espliciti, contro il potente richiamo del circo “artistico” da grande assordante bottega ,sorretto da masse enormi di denaro ma sopratutto, dall’informazione di stato,vorremmo fare notare a coloro che prestano o vendono la loro “critica” sul canale 5 della RAI che, l’inconscio ,come da loro farfugliato,non è fonte di idee,l’inconscio come tale è sconosciuto e inconoscibile,esercita delle pulsione non organizzate.Il resto di quella trasmissione (RAI 5) ,è solo immondizia ideologica di grosso spessore sofistico,immondizia che nulla ha che fare con l’uomo l’arte in generale e ma,sopratutto non ha che fare con il suo complesso significato storico esistenziale di arte,da questi signori ridotto ad espressione semplicemente pubblicitaria,il che significa esaltare e tradurre e vendere (ridurre) uno pseudo prodotto a mercificazione pura.Se l’atto del mercificare, nel loro vaniloquio è “arte”, l’arte di vendere l’inesistente ,allora anche quella è “arte”,o morte dell’arte,che è poi in generale, il commercio (per chi può acquistare) su cui si regge una società come la nostra rivolta allo stimolato consumo .L’uomo non risponde alla pubblicità,la pubblicità non è bella è solo insistente per chi guarda e ha la televisione ma la pubblicità, non è il suo ultimo fine,l’uomo è una forma complessa e compressa relazionata in altre forme e con altri uomini,l’arte è un concetto mondiale,universale,viene compiuto in tutta la terra in modo diuturno fuori dalla critica e da ogni confine fin dall’infanzia da miliardi di persone che creano e “creano” sapendo di creare.L’arte non è fatta ad uso di libri o avvocati critici in qualche salotto,l’arte è patrimonio libero e gratuito dell’umanità in quanto manifestazione diffusa e incontrollabile globale.Mettere con immodestia l’arte ,nei canali tipo quello 5 della Rai,significa renderla povera e schizofrenica,staccata da un contesto,dal suo contesto che riguarda la critica dell’uomo sui soi mezzi espressivi e la capacità di rapportarsi contemporaneamente con un gesto vertiginoso e con un suo dentro,rapportarsi anche senza teevisione ,senza mercato ,senza critica sorretto da una forte motivazione antropologica e questo succede in tutto il globo,in tutte le lingue,in tutte le ore i minuti gli attimi, in tutte le religioni ,in tutte le ragioni in tutte le età di tutti i sessi.

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