Venendo da Sant’ Antonio per imboccare la rotonda di Porta Torino,a Piacenza,si vedono freschi zampilli e tutta una via che corre fino in Piazza Borgo,con le sue persiane,le sue case di mattoni,i dislivelli dei tetti con piccoli edifici,allineati, sul marciapiede.Fino a poco tempo fa, dei pali di acciaio,come spilli giganti, coronavano la rotonda di porta Torino,e ancora piu’ in la’, nel tempo,una lamiera rugginosa copriva tutta la strada,come un funereo sipario di ferro.Piacenza è una delle poche citta’ a cui basta togliere per abbellire.Via la lastra rugginosa,via gli enormi spilloni,tutto è tornato sereno.Cominciate allora a togliere, o piacentini,togliete,togliete, vedrete che, senza aggiungere nulla di vostro (che troppo han fatto questi anni ignoranti),la bellezza si mostrera’ nuda e semplice,impiastricciata come è, ed era, di spilli e lastroni e orrori ancora, di cui ,questa citta’ si sfregia.Togliere,sopratutto,mandare a casa o al diavolo, tutti coloro che hanno permesso,permettono, in nome di camarille asinine di imperare,imporre,proporre,diseducando,in qualita’ di lebbrose autoreferenziali stupidita’ di potere,purtroppo non solo piacentine.
Piacenza,mica tanto.
Written By: bruno
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Mag•
18•13
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