Silurato il fine vita,d’altrode,questa formula di legge di fine vita pone una serie infinita di interrogativi.Spesso:della vita di un moribondo decide un modesto operatore sanitario,o un medico,togliendo semplicemente gli strumenti adatti all’agonia.E’ un dato di fatto che molti muiono nell’indifferenza generale,muoiono in balia di giudizi poco professionali nel chiuso degli ospedali o,in case dove l’assenzaa di ogni controllo “qualcuno” pratica la sua pietà.La morte impartita è una consuetudine molto diffusa , e solo l’ipocrisia di un qualche governo vorrebbe o desidera codificare .
Social suicidi.
Potremmo cominciare con i suicidi nella storia con gli Stoici,o, i prigionieri dei romani,per salire-o scendere brevemente-ci sono anche quelli “delle ultime lettere di Jacopo Ortis”,non da meno furono i suicidi vittime del nazismo nei campi di morte,Hitler stesso si tirò un colpo di rivoltella alla testa come mostro fallito.La colpa-se colpa c’era- era quelle-un tempo- delle iddee,oggi delle chiacchiere,poi dei libri,della “giustizia”,ora quella dei social:anche i giornali e i giornalisti hanno fatto da boia in molte occasioni, ma oggi,oggi si nascondono dietro il dito della profesionalità:abbasso i social,bisogna regolamentarli,magari sopprimerli.Ogni dieci ore,in Italia,dico :solo in Italia c’è un morto o,una morta per suicidio,ogni dieci ore qualcuno si toglie la vita e questi mi parlano,straparlano di “social” per fare cassetta e mettersi in mostra.
Solo e soltanto.
Le così dette rassegne stampa matuttine sembran tutte e,sono quasi sempre solo inascoltate esortazioni,inviti,consigli notazioni del tutto inutili,puro sfogo di giornalisti e pubblico che piange ,piange e o ride.Poi ci sono quelli che non ascoltano e lavorano,o, muoiono:muoiono anche di noia,fra esortazioni inviti “buone parole”,consigli,ma sopratutto,sopratutto solo e soltanto sfoghi.
Davos.
Dunque oggi inizia il WEF il world economico forum a Davos. Povero Thomas Mann quei luoghi della tua ” Montagna Incantata” disturbata oggi dal chiassoso silenzio di 2500 signori del mondo economico, politico, culturale di cui, viene detto, 200-300 persone protette dal diritto internazionale. Senza contare l’ apparato organizzativo,protettivo, ristorativo,ecc ..Ma che bello che bello che bello ! Loro protettissimi che parleranno di come impostare il mondo che vorranno mentre il mondo non protetto, nelle quattro categorie :1 da reclutare per il prossimo WEF, 2possono servire, 3non servono,4 da abbattere, si arrabattono a vivere o morire in conflitti inutili e magari indotti.
Paola Mars.
“Nuovo”.
Sarà che si vive in un eterno passato:sarà che l’uomo vive ,vive,in eterno un passato :basterebbe osservare il così detto contemporaneo per capire ,finalmente capire,che si tratta solo di psudo preistorico decorativo.Baterebbe,dico,basterebbe ripetere, che, il dimenticare, vorrebbe solo gettare, le preziose esperienze fatte dalla finestra che, per la “lontanaza” ci sembrano e sembrino (sic) nuove.
Tribunale dell’Aja.
Portare Israele davanti al tribunale dell’Aja per la guerra in corso a Gaza e,accusarlo ,addirittura di “genocidio” è cosa da lasciar di stucco.Significa non aver considerato o,tenuto conto delle stesse considerazioni verso la realtà dei fatti,per cui “perdonare”-oggi- da parte di Israele, sarebbe come gettare dalla finestra le preziose operazioni in corso per salvare gli ostaggi in una realtà terroristica spalmata-in quel territorio- sopra e sotto Gaza da Hamas.
Le perle nere di Kella.
Angelina Zampieri nacque il 28 dicembre 1898 a Visome di Belluno, in una povera famiglia di mezzadri originari di Polentes, trasferititisi lì in cerca di lavoro. Il lavoro però scarseggiava, così alcuni parenti in Francia, per alleggerirli economicamente, si offrirono di ospitare Angelina e farla studiare, così visse in Francia alcuni anni e frequentò con ottimi risultati la scuola.
Nel 1910 ritornò in famiglia, ma nel frattempo la situazione economica si era fatta ancora più difficile. Nel 1912 fu pertanto costretta a ripartire, assieme a una folta schiera di ragazze che dalla Valbelluna e dal Cadore confluivano nella città di Trento per essere impiegate nel lavoro dei campi o come domestiche: erano le cosiddette “ciòde”.
Angelina fu assegnata come domestica in casa di un falegname 70enne vedovo, Bartolo Moggioli, abitante a Povo. Svolse il suo lavoro con molto impegno e diligenza, ma ben presto si accorse che il falegname si era invaghito di lei. Si sentì in pericolo e così, nonostante le insistenze dell’uomo affinché rimanesse, riuscì ad andarsene e a trovare lavoro a Trento città.
Il falegname iniziò a scriverle lunghe lettere, a inviarle doni e ad appostarsi nelle vicinanze della sua abitazione. Fino a che, il 23 luglio 1913, mentre Angelina si era recata al fiume per lavare il bucato, riuscì ad avvicinarla e a chiederle nuovamente di tornare da lui.
Dopo il suo ulteriore rifiuto, la rincorse fino a casa, e prima che salisse le scale infierì su di lei con diciassette coltellate. Poi prese dalla tasca una rivoltella e si sparò un colpo alla tempia.
Angelina venne portata in ospedale, dove spirò, a soli quattordici anni, il 24 luglio 1913 La madre, avvisata con un telegramma, non riuscì ad arrivare in tempo per vederla viva.
Il 13 febbraio 1972 le sue spoglie furono traslate dal cimitero di Trento a quello di Limana, e deposte in una tomba ricavata nel basamento della grande croce centrale.
Qualche anno dopo la sua tomba fu violata e le sue spoglie trafugate da alcuni vandali. Di questa giovane emigrante martire, che visse gran parte della sua breve vita lontana dagli affetti familiari e fu vittima di un uomo accecato dall’“amore” per lei, può rimanere solo il ricordo.
Kella Tribi
“Norimberga”.
Una “Norimberga” per Israele oggi,oggi,poteva solo pensarla e,volerla il signor Hitler,ieri,o,qualcuno che gli somigli ancora oggi.E, qualcuno ha-giustamente- scritto :”il mondo al rovescio” ,ma qui,ora ,oggi, e ripeto oggi, altrochè rovescio,difficile,impossibile trovare parole che solo un tribunale nazista-presieduto dal signor Hitler- poteva,e può ,imputare ,ancora oggi,ad Israele.
“Il latte sul fuoco”-
Quando il latte bolle si gonfia si gonfia e straripa inondando l’attorno, bruciando il padellino. Come il latte oggi molti, popoli o individui, stanno bollendo a rischio di straripamento ma chi ha acceso il fuoco sta a vederne l’effetto, fregandosi le mani invece di spegnerlo.
Paola Mars.
C’è chi acconsente.
Pare che il contendere e fare la guerra non debba mai finire;d’altronde a che potrebbero servire gli arsenali pieni di armi o,tutti quei “deterrenti” idonei alla “pace”.Il campionario di questi depositi vanno nel tempo rinnovati e il vecchio arsenale non si butta mai ,assolutamente mai,ma ,lo si riusa in qualche esplosiva “causa” di pace. E poi, qualcuno che approva,approva e,gradisce un qualche bombardamento lo si trova sempre,anche in pacifici paesi, ed è un veccio detto :”che non si reca torto a chi vi accosente”.