Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Lug• 20•24

Emma Canton, 22 anni, fu uccisa brutalmente dall’ex fidanzato coetaneo Abele De Barba, nel corso della notte tra sabato 4 e domenica 5 febbraio 1933.‍
L’omicidio si consumò lungo una strada in località “Riva dell’orbo” a Sant’Antonio Tortal, ai tempi frazione del comune di Trichiana in provincia di Belluno (dal 2019 denominato Borgo Valbelluna dopo la fusione con Mel e Lentiai). Sul luogo del delitto fu posta una lapide in ricordo della vittima.
La giovane, residente nella frazione limitrofa di Confos, era incinta di due mesi, a seguito della relazione poi interrotta con lo stesso De Barba. Prima di essere assassinata, fu attirata in una trappola mortale.
Emma fu lasciata sola dalla comunità, poiché oltre ai parenti più stretti, ad inquadrare la personalità criminale di De Barba fu soltanto un’altra donna, la vicina di casa dell’omicida. “È un giovane falso, e nell’intimità un violento”, ebbe il coraggio di testimoniare a processo, mentre per gli altri, circa una sessantina di persone ascoltate dall’allora Pubblico Ministero, Abele era un “bravo giovane laborioso”.
Il 12 ottobre 1933, l’imputato fu condannato all’ergastolo con un anno di isolamento diurno dalla Corte d’Assise di Belluno. La sentenza riconobbe le aggravanti della premeditazione e dei motivi abietti. L’uomo, tuttavia, fu scarcerato dopo 31 anni di reclusione.

Kella Tribi.

Giochi di strategia.

Written By: bruno - Lug• 19•24

I soliti giochi di strategia hanno riconfermato presidente della Commissione UE Ursula sulla quale pesa tuttavia l’ombra di un processo che chissà mai si farà . Fiduciosa sempre io che “Il diavolo fa le pentole.ma non i coperchi” attendo che portatori di coperchi chiudano definitivamente le pentole costose, inutili, dannose, fuorvianti dal vero della passata gestione, lasciandole bollire ben chiuse fino all’evaporazione per non contaminare ulteriormente il mondo che ha bisogno di respirare .

Paola Mars.

Fortuna.

Written By: bruno - Lug• 19•24

Trump ha avuto una grazia:una grazia , non essendo stato centrato per qualche centimetro dal cecchino in vena di tiro a segno.Biden è stato invece colpito e ,centrato da covid-leggero-tanto leggero che potrebbe costargli quanto il proiettile schivato da Trump.

Progresso.

Written By: bruno - Lug• 18•24

In Europa il vecchio è sempre di moda e desidera rimanere di moda,nonstante particolari spinte nazionali.Ed è tutto
come prima ,meglio di prima:insomma un prima contemporaneo.Poi,poi qualcuno vorrebbe anche bombardare la Russia,farlo, come bere un bicchier d acqua:acqua per lui s’intende in questo vecchio mondo dedito ad ammazzare più gente nel minor tempo.Forse il progresso è questo.

Conservazione.

Written By: bruno - Lug• 17•24

Non è detta che Trump ha colto nel centro per questo suo scampato,mortale pericolo.Non è detta che la sua,in virtù di questo attentato sia un autostrada verso la vittoria e la salita al Campidoglio americano, non è detta,potrebbero nascere difficoltà ,impreviste,ma ,difficoltà vere e proprie alla sua elezione,l attentato potrebbe essere utile ,utile a quei nemici che sovrastano l America e che lottano per la conservazione.

Sicurezza.

Written By: bruno - Lug• 16•24

Sicurezza e,America è un binomio che non si coniuga quasi mai,perlomeno non sempre,visto che spesso fa cilecca.La grande America mette a repentaglio i suoi candidati con una facilità che stupisce per non scrivere,trascura.La cosa non è purtroppo nuova,anzi,si direbbe collaudata per tirare al Presidente o anche al semplice candidato.

“Sicurezza”.

Written By: bruno - Lug• 15•24

Un paio di cose colpiscono “dell’efficentissima” sicurezza americana:la prima è che sono stati ammazzati o feriti troppi presidenti,la seconda è che qualcuno aveva segnalato la presenza di un uomo con il fucile puntato si Trump,ma non ha fatto nulla.

Trump.

Written By: bruno - Lug• 14•24

Sparare contro un candidato o Presidedente degli stati Uniti non è un grande novità in America.Trump ha rischiato grosso ed ha avuto un grosso colpo di fortuna e questa,questa o,questo, potrebbe essere l’occasione per salire in Campidoglio-americano s’intende-.

Melchiorre Gioja.

Written By: bruno - Lug• 13•24

Esercizio logico sugli errori d’ideologia e zoologia,ossia arte di trar profitto dai cattivi libri di Melchiorre Gioja ,un grande nato a Piacenza il 19 gennaio 1767.Il libro che ho citato è del 1824 stampato a Milano il mese di Maggio in Santa Renegonda.Questo grande piacentino,piacentino oggi del tutto dimenticato-solo un liceo a suo nome a Piacenza- nato a Piacenza,come si dicevaa il 19 Gennaio da Gaspare e Marianna Coppallotti. In questo libro scrive sulla e della sensibilità,parlando di ciechi :” che supplicono alla vista non solo con il tatto,ma anche coll’odorato;-così-si parla di un cieco il quale colla scorta dell’odorato distinguava se sua figlia aveva mancato o no alla regola della castità”.

Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Lug• 13•24

Graziella Recupero era una studentessa di 19 anni, uccisa nel suo paese, Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina, il 26 giugno 1956. A compiere il delitto fu un suo coetaneo, Carmelo, un innamorato respinto, un giovane che nutriva un “amore” malato nei confronti della vittima. Un femminicidio, lo chiameremo così al giorno d’oggi, che a quei tempi fece precipitare la città nell’angoscia.‍
Delle continue interferenze del giovane omicida e della volontà della diciannovenne nel respingerle, Graziella ne aveva parlato solo con la sua migliore amica. Una vita semplice quella della giovane. Come riferirono i suoi stessi fratelli, Pino ed Elio, Graziella era una meravigliosa creatura, considerata dalla famiglia un fiore delicato perché da piccola aveva avuto una malattia e perciò molto protetta. A detta loro, salvata dalle preghiere della madre a Sant’Antonio da Padova.
La ragazza, per riconoscenza, si recava tutte le domeniche presso il convento del quartiere dove risiedeva, per ascoltare la Santissima Messa, e, come era in uso all’epoca, accompagnata sempre da qualche familiare. La ragazza non usciva molto, anche perché a quei tempi, chi si divertiva al di fuori della famiglia era considerata una “poco di buono”. E quindi, la vita di Graziella, si divideva tra lo studio, le faccende domestiche e l’amica del cuore.
Diversamente da lei, invece, il cosiddetto innamorato, veniva ricordato come un egocentrico, amava le canzoni e le poesie, tanto da essersi guadagnato il soprannome di “cantalanotte”, perché preferiva questa attività al sonno. In realtà invece era considerato un debole, con problemi di instabilità emotiva, e soprattutto negli ultimi tempi era diventato molto insistente nei confronti della ragazza, come un martello. Più veniva rifiutato, più intensificava le sue azioni persecutorie. Tant’è che Graziella si sentiva braccata, aveva paura.
L’aggressione fu messa in atto nel corso di un pomeriggio di sole e caldo. Lui, armato di coltello, aveva premeditato tutto e, di fronte all’ennesimo rifiuto, raggiunto uno stato di agitazione frenetica, la colpì. Lei cercò riparo in una casa, ma lui la seguì, la raggiunse e le inflisse altre coltellate, uccidendola.
Nonostante il brutale delitto, che sconvolse la cittadina, la vicenda venne lentamente lasciata scivolare, volente o nolente, nell’oblio. Graziella fu dimenticata, mentre il suo assassino fu quasi giustificato dal suo essere “impazzito per amore”. La famiglia della vittima si allontanò dal posto per ridare un po’ di serenità ai figli.
Non si parlò più di Graziella per molti anni, fino a quando Flaviana Gullì e Gaetano Mercadante, scrissero il libro “Una Rosa Bianca” per ricordare e dare una seconda vita alla vittima, affinché le nuove generazioni conoscessero l’episodio che portò alla morte questa giovane ragazza, che aveva tutta la vita dinanzi a sé e che sognava solamente un’esistenza tranquilla ed un grande amore. Venne scritto con la collaborazione di coloro che avevano ancora ricordo dei fatti, i familiari ed i compagni di scuola, ricostruendo la storia ed i pensieri della sfortunata vittima.

Kella Tribi.