Azienda Italia.

Written By: bruno - Giu• 18•22

Ricordate quando negli anni novanta Berlusconi parlava di ” Azienda Italia” ? Per quanto bene, non gli andò, poi, benissimo. Era sbagliato concepire l’ Italia come una azienda perché in ogni azienda c’è un padrone ( o facente vece )che comanda e operai, impiegati che lavorano per il padron ,da cui dipendono. Nella Repubblica Italiana i padroni sono gli Italiani che delegano con voto chi li rappresenta.: Con Draghi oggi viene compiuto lo stesso errore. Si comporta come il proprietario di una banca dove al centro vale l’interesse, il guadagno. Lui e i suoi ministri si comportano come padroni ,la popolazione : persone da utilizzare per loro idee magari anche buone chissà. Di qui i conflitti. Non potrà andare avanti per molto non ha logica, non serve agli Italiani ed è bene che ogni parte riacquisti il posto iniziale.

Paola Mars.

Non se ne può più.

Written By: bruno - Giu• 17•22

Non si trova nemmeno più una stupida canzonetta a pagarla anche a peso d’oro-si fa per dire in quanto pagarla-l’informazione regna sovrana,gli stessi conduttori come trasformisti li trovi in video e in radio-ci mancano sotto il letto-.Di “informazione” però,si può anche morire,se non di morte naturale,per noia,noia e noia.E’comprensibile che un personaggio -vanitoso-lo diventi anche e,sopratutto per l’informazione,ma:sarebbe allora altrettanto comprensibile produrre dischi informativi parlati e così venduti e consumati come si consumano le ultime grida cantate ,tanto di moda :per un mondo con meno parole e più musica:anche perchè ,di questo parlato non se ne può proprio più.

Abraham Yehoshua.

Written By: bruno - Giu• 16•22

C è gente che si arrampica sugli specchi per citare un qualche testo che possa dargli l’aria del fighetto quando dichiara che cosa gli è piaciuto e,sopratutto dove ha imparato nello scrivere come scrive,specialmente quando quello che scrive è in odore di Nobel.Abraham Yehshua ha detto:citando le sue fonti ;Edmondo de Amicis quello di Cuore.

Improvvisando.

Written By: bruno - Giu• 16•22

Le vere elezioni cominciano ora;ora con il compromesso e l’apparentamento di corpi diversi,tanto diversi da essersi contrapposti nel primo giro di consultazione,il gioco è tutto qua su quale corpo le varie parti si andranno ad innestare e congiungere.Poi,poi la realtà della politica metterà le sue appendici,appedici su cui il giudizio,o la previsione va sospesa essendo di natura legata alla contingenza e alla necessità del momento,improvvisando.

C’è guerra & guerra.

Written By: bruno - Giu• 15•22

Ricordate il coronavirus.quello che ancora minaccia?Ci minaccia,minaccioso nelle pieghe della politica? Ci è stato contato e detto nelle minime pieghe,con tutte le sue possibili forze di attacco,questo dalla mattina alla sera.E’ arrivata la guerra;la guerra quella in Ucraina,quella su cui nessuno o pochi sono d’accordo:quella comunque da tutti condannata,ebbene eccoci davanti alla stessa descrizione diuturna che ci ammanniscono i soliti esperti.Da sud,ad ovest,ad est,fino verso il nord si definiscono i confini di quel conflitto che minaccia addrittura il Meditteraneo.Mentre davanti alle porte di casa nostra bollette e benzina ci fanno la guerra;ci fanno una spietata guerra da cui nessuno,proprio nessuno ci difende.

Dna politici.

Written By: bruno - Giu• 14•22

La destra va forte in generale;la destra alla Meloni:anche a Piacenza primeggia ed esulta in vista di un prossimo bottino.Il fatto è che a Piacenza c’erano due avversarie di nome non di fatto entrambe di sinistra.La Meloni esulta ma,se nel suo dna aggiunge amministrazioni come quelle della Barbieri,può ancora vincere;meno durare.

Votare.

Written By: bruno - Giu• 13•22

Si ha un bel dire andare a votare,votare anche quando si vorrebbe farlo,ma quando per votare occorre fare un ottantina di chilometri diventa tutto più probematico :colpa di Putin?Qui occorre fare attenzione ,anche nel solo citarlo che qualche sistema ti mette nell’elenco dei sovversivi.La colpa:se colpa può esserci è quella del caro benzina e poi;poi visto come è andata,ho risparmiato un viaggio e il mio senso di colpa si è azzerato.

Gesuitiche miserie.

Written By: bruno - Giu• 12•22

Oggi è il tempo;se mai oggi possa essere un qualsisi tempo di miserie e povertà,sopratutto culturali,lo testimonia Padre Andrea Dall’Asta,architetto fattosi gesuita che spoglia e gratta le pareti delle chiese e che, testimonia ,quanto sia bello e molto più poveramnete concreto pensare all’arte che farla;che volete, la miseria:mica la povertà francescana ci piove dal cielo in divisa gesuitica.Sappiamo poi che la povertà è il surrogato di tutte le virtù:quindi,più miseria circola più uno si sente intelligente ma sopratutto, virtuoso:anche intellettualmente.C’era un tempo in cui parlare di Port-Royal faceva la conversazione,se non altro, elegante,eleganza e contenuti che mancano all’oggi,visto come tempo:posto che l’oggi ,sia un qualche miserabile tempo.

L’architetto Botta che sbotta.

Written By: bruno - Giu• 11•22

L’architetto Botta che sbotta a Riva;si è letto un antipasto sul quotidiano locale,giornale allineato con un suo poderoso sforzo catto-sinistro di strafare nelle future elezioni.Bhe!L’architetto, fatto venire dal giornalista Grasso nel suo castello di Riva- non capisco se sia errato ma è di nuovo posto in vendita, lo stesso castello oggi per circa tre milioni di euro in internet-.Ha risposto il Botta , circa gli edifici sacri,con una risposta papale papale alla domanda di come debbono essere le chiese per intenderci,quelle “moderne” per giunta, quelle dei soliti giorni nostri,o giorni loro ,se vi piace.Per lui-il Botta- non devono avere caratteristiche particolari ,debbono essere solo dei buoni edifici,ben costruiti.Al tempo di Flaubert gli architetti erano definiti tutti degli imbecilli-fanno le case e dimenticano sempre le scale-Comunque il Botta, quello di cui parlerà a Riva del sacro ,e parlerà come si parla-si presume- alla solita maniera gesuitica di Padre Andrea Dell’asta-arte povera -,ha escluso tutti i precedenti ordini archittettonici dal suo antipasto:infatti non ha compreso quello egizio,nè quello ciclopico,assiro,cinese,gotico,romanico,eccetera eccetera.In fondo Dio ha fatto prima del Botta per suo Figlio-lo ha fatto nascere in una stalla o in una grotta- per non mettersi a discutere con il Botta di turno.

Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Giu• 11•22

Il 24 gennaio del 2014 a Castiglione d’Asti scompare Elena Ceste, 37 anni, moglie di Michele Buoninconti e madre di quattro bambini. A denunciarne la scomparsa è proprio il marito, dichiarando che la moglie era sconvolta, perché il giorno prima gli aveva confidato di aver intrattenuto dei rapporti compromettenti con un uomo.
Dopo diversi mesi di ricerche, il 18 ottobre del 2014, viene ritrovato il corpo privo di vita della donna nelle acque del Rio Mersa, nelle campagne di Asti, a circa un chilometro di distanza dalla sua abitazione. Secondo l’autopsia Elena Ceste è morta per asfissia e Buoninconti viene accusato di omicidio.
Secondo la ricostruzione dei giudici, quella mattina, dopo aver accompagnato i figli a scuola, Buoninconti è rientrato a casa prima delle 09:00. Il delitto è avvenuto nella loro camera da letto. Secondo l’accusa l’uomo ha strangolato la moglie e ne ha trasportato il corpo nel bagagliaio dell’auto fino al Rio Mersa. Il tempo trascorso tra l’omicidio e l’occultamento del cadavere porta i giudici a sostenere l’ipotesi dell’omicidio premeditato.
Buoninconti viene visto fin dall’inizio come il primo sospettato. I sospetti si alimentano quando emerge, grazie all’utilizzo di cimici nella sua abitazione, il carattere violento e aggressivo dell’uomo nei confronti dei figli e il fatto che non si mostrasse particolarmente sconvolto durante i mesi di ricerche. Durante questo periodo inoltre Buoninconti intrattiene anche diverse conversazioni telefoniche con varie donne.
Nel 2015 viene condannato a 30 anni di carcere, confermati in appello. Michele Buoninconti non ha mai ammesso l’omicidio della moglie.
Il movente dell’omicidio è da rintracciare nel rapporto tra Elena e suo marito, un rapporto compromesso divenuto violento. L’uomo viene descritto come oppressivo e brutale, che tende a voler assoggettare le persone che vivono con lui. Elena Ceste intratteneva conversazioni telefoniche con altri uomini e Buoninconti ne era venuto a conoscenza. Lei voleva separarsi, ma l’uomo non era d’accordo.
Secondo l’accusa, Buoninconti nel commettere un atto così brutale è stato animato “dal più atavico dei sentimenti maschili: una sete di dominio unita ad un malinteso senso dell’onore

Kella Tribi