Era da tempo che il docente dell’anticendio mostrava imperterrito sullo schermo il fuoco,un fuoco come si vede nei camini accesi.Ed era da tempo che a me,quel fuoco , risvegliava alla memoria gli archetipi di Jung:una vagina.Man mano che il fuoco si ripeteva fiammegiante e caldo sullo schermo nel suo copia e incolla,io fantasticavo:fantasticavo sul sesso,o sui sessi,di quanti fossero:provavo ad elencarli uno ad uno nella categoria compressa tutta nel LGBTQ che ,come sigla mi sembrava esaustiva e corretta per i tempi.Ma poi,poi mi venne in mente anche un queer(eccentrico,di traverso,insolito-non sono eterosessuali e,o,cisgender) che proviene dal tedesco e l’assessulità che, anche lei è messa nel fascio del genere o,dei generi.Prendete il maschio e la femmina-intercalò perentorio ad alta voce il docente antincedio- al maschio dovete mettere la lancia per lo spruzzo e la femmina dovete avvitarla alla presa dell’acqua:quindi aprite il rubinetto dell’acqua,uno tiene la lancia-avvitata al maschio- e l’altro:l’altro, vicino alla femmina controlla che tutto sia in ordine(mi è crollato un mondo).