Sono state condannate all’ergastolo Silvia Zani, 29 anni, e Paola Zani, 21 anni. La Corte d’Assise di Brescia le ha giudicate colpevoli di aver avvelenato e ucciso la loro madre, l’ex vigilessa di Temù Laura Ziliani, nella notte del 7 maggio 2021. Il suo corpo è stato trovato ai lati di un fiume da uno sconosciuto. Condannato all’ergastolo anche Mirto Milani, il compagno di Silvia ma amante anche della sorella minore Paola. A un anno dall’omicidio “il trio criminale”, così soprannominato, aveva confessato l’assassino quando ormai erano già rinchiusi da mesi in carcere. Fin da subito la Procura aveva cercato il movente negli affari della famiglia: i tre infatti volevano mettere le mani sul patrimonio immobiliare della donna. Un movente però che gli imputati non hanno mai confessato.
Silvia Zani davanti ai giudici della Corte d’Assise ha precisato: “Quando ho ucciso mia madre ero convinta che lei volesse avvelenarci. Ci avrei messo la mano sul fuoco”.
“Con mia madre – ha continuato l’imputata – trascorrevamo parecchio tempo insieme. Ma eravamo convinte che nostra madre volesse ucciderci. Eravamo spaventatissime. Non so perché volesse ucciderci, forse perché ero una rompiscatole o perché volevo gestire gli immobili che abbiamo ereditato dopo la morte di mio padre in modo diverso”.
“Le figlie di Laura Ziliani capaci di intendere e di volere quando l’hanno uccisa”: rivela la perizia
A spiegare nel dettaglio la notte del delitto è stato Mirto Milani al compagno di cella: “Le abbiamo dato dei farmaci, poi le abbiamo messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiano stretto le mani al collo”.
Secondo la Procura un ruolo fondamentale lo ha avuto il ragazzo, sarebbe stato lui a manipolare in parte le ragazze.
Il ragazzo – che avrebbe cercato anche in alcuni siti di crime come commettere il delitto perfetto – avrebbe in più occasioni detto alle due sorelle cosa fare durante i depistaggi messi in campo durante le indagini successive all’omicidio quando le figlie facevano appelli in tv raccontando che la madre era uscita per una passeggiata in montagna senza più fare ritorno. Invece Laura Ziliani era stata uccisa da loro qualche ora prima e il suo corpo nascosto.
Al processo confermato l’ergastolo per i tre personaggi
Kella Tribi
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