Ho riletto in un riassunto quello che riguarda la Sant’Anna di Leonardo e il becco del “nibbio” o ,avvoltoio che si trova panneggiato proprio fra le gambe della Santa.Freud ne fa una vicenda famigliare di madri vere o presunte,doppie mamme e di tenerezze perdute che Leonardo avrebbe espresso in quadri successivi ricchi di bei sorrisi.Avevo letto il testo originale di Freud,questo tanto tempo fa ma,oggi, come ho già scritto l’ho completamente dimeticato.Ed è vero,e forse logico:meglio analogico che, quell’animale si trovi nell’inguine-lapsus- della Santa come aveva scritto Pfister in un articolo del 1913 di cui Freud riferì in un secondo articolo a proposito di Leonardo nel 1919.Resta tuttavia oscura ,o del tutto trascurata la relazione fra materia e arte che proprio in Leonardo si esprime nella sua evidenza e nello “sfumato” che deborda dalla forma alla ricerca di un “io” perduto.Inutile aggiungere che tutti i commenti postumi;commenti di postumi critici, sono solo difese o negazioni verso un processo psichico monumentale-che riguarda la così detta arte- per cui: frammenato e ridotto a semplice nota-commento-analogico lascia il tempo che trova.