Sonia Di Gregorio, fioraia di 20 anni impiegata a Morbegno, fu uccisa il 21 gennaio 2000 nell’abitazione in cui risiedeva a Cino, (Sondrio), da suo marito, Francesco Gussoni, 38 anni, dal quale si stava separando e con cui aveva una bambina di 18 mesi.
La giovane voleva allontanarsi da quella casa e stava preparando le sue ultime cose per trasferirsi, ma Gussoni le scaricò addosso una grandinata di fendenti, massacrandola. Era passato alle vie di fatto dopo averla più volte minacciata. Lei in precedenza lo aveva denunciato per minacce, stupro e altre violenze. Secondo le ricostruzioni, venti giorni prima del delitto, l’uomo avrebbe costretto la moglie a subire un rapporto sessuale dopo averla portata in auto in un luogo appartato a Cercino (Sondrio) Nessuno però, nonostante le denunce, aveva fatto qualcosa per bloccare in tempo quel marito violento. Dopo aver compiuto l’omicidio, l’uomo scappò dall’abitazione e tentò invano di suicidarsi, buttandosi dal ponte di Cercino.
Fu rinviato a giudizio in rito abbreviato. Una perizia psichiatrica di parte lo aveva considerato incapace di intendere e di volere.e recluso nell’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino.
Nell’ottobre del 2003 alla Corte d’Appello di Milano, fu ritenuto parzialmente capace: gli venne attribuita una semi infermità di mente e fu condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione, più tre anni di cure psichiatriche da trascorrere in una struttura specializzata. Dopo tre anni passati nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupone, fu trasferito in carcere, ma terminò di scontare la sua pena già nel 2006, grazie all’indulto.
Gussoni, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nell’ottobre del 2006, provò a rassicurare i parenti, chiese perdono e, in attesa della decisione del giudice sui tre anni di pena accessoria da scontare in una struttura specializzata, l’uomo disse di volersi far ricoverare in una comunità per “il bene della propria salute mentale”.
Per Gussoni fu stabilita la detenzione per altri tre anni nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova). Nel 2009 quando l’uomo stava per terminare il suo periodo di permanenza ella struttura venne effettuata una nuova perizia sulla sua pericolosità. Nel novembre del 2009, tuttavia, il Tribunale di sorveglianza di Mantova decise per l’ulteriore detenzione, per un altro anno, nell’ospedale giudiziario di Castiglione delle Stiviere.
Gussoni tornò completamente libero nel 2010.
Kella Tribi
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