Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Lug• 24•21

Tutti conosciamo Eva Braun e la sua storia. A 76 anni dalla sua morte, Eva Braun che per anni fu l’amante di Hitler e per una manciata di ore sua moglie, rimane una figura sfocata, quasi senza importanza nella storia del Terzo Reich. Al più, ricordandola viene ritratta come una stupida bionda, una figura irrilevante e scialba.
Eva Anna Paula Braun nasce a Monaco il 6 febbraio 1912 da Friedrich Braun di fede evangelica e da Franziska Kronberger, cattolica. E’ una ragazza carina, bionda, occhi azzurri, elegante e sogna una carriera nel mondo dello spettacolo. Il suo primo lavoro nel 1925 è presso l’atelier fotografico di Heinrich Hoffmann, come apprendista fotografa e commessa. Hoffmann era il fotografo ufficiale del partito nazionalsocialista
Nell’ottobre 1929 Eva incontra per la prima volta Hitler nel negozio e nasce poco a poco un’amicizia galante e cortese, fatta soprattutto di regali, baciamani, complimenti galanti. Così Eva descrive l’incontro: “Ero rimasta in negozio dopo la chiusura per sistemare alcune carte, ero su una scala quando improvvisamente entrò il capo con un signore di una certa età, con dei buffi baffetti, un impermeabile chiaro di stile inglese e in mano un gran cappello di feltro. Cercai di gettare loro un’occhiata senza girarmi e mi accorsi che quell’uomo mi stava guardando le gambe. Scesi e Hoffmann fece le presentazioni: «Signor Wolf (lo pseudonimo di Hitler), le presento la nostra brava piccola signorina Braun»”. Fu un colpo di fulmine. E così inizia presto una relazione, con numerose gite nella campagna bavarese e pranzi all’Osteria, che vengono spacciati per lunghi straordinari presso lo studio fotografico
Il rapporto rimane platonico fino all’inizio del 1932, dopo di che Eva diventa a pieno titolo la sua amante e inizia a frequentare l’appartamento di Hitler.
Nell’estate e nell’autunno del 1932 Hitler è occupato con la campagna elettorale e Eva non lo vede praticamente mai, ma accetta tutto, è paziente, quasi annulla la sua personalità temendo di veder finire questa relazione. Il 1 novembre per gelosia tenta di suicidarsi sparandosi un colpo in gola, ma si salva. Il 28 maggio 1935 tenta nuovamente di togliersi la vita, ingerendo del sonnifero, ma viene ancora salvata in tempo. Nell’autunno dello stesso anno Eva smette di lavorare e Hitler le regala una villetta a Monaco vicino al suo appartamento
A partire dal 1933 vengono costruite nell’Obersalzberg, nel sud-est della Baviera una serie di chalet alpini, destinati a Hitler e agli alti gerarchi del partito. Qui Eva trascorre gran parte della bella stagione nel Berghof, la residenza di Hitler, e in seguito anche nella Kehlsteinhaus, il “Nido dell’aquila”, lo chalet super protetto che il partito regalò al Führer in occasione del suo 50° compleanno. Le giornate trascorrono allo stesso modo, tra colazioni, pranzi, visite di Hitler nei week-end, passeggiate
Nel 1944 la guerra da chiari segnali: la Germania e i folli progetti di Hitler sono in frantumi, da tutti i confini arrivano notizie disastrose, le città devastate dai bombardamenti, la popolazione ridotta alla fame. A marzo 1945 Eva si mette in viaggio per Berlino per rimanere accanto a Hitler
La notte del 28 aprile 1945 Hitler sposa nel bunker Eva Braun, che diventa così la signora Eva Hitler. La notizia in poche ore fa il giro della Germania. Il 30 aprile, nel primo pomeriggio, si suicidano nel bunker. I corpi, cosparsi di benzina da Erich Kempka, l’autista del Führer, vengono bruciati.
Le ultime parole di Eva “Ho promesso a me stessa di seguirti ovunque, anche nella morte” e con il coraggio di questo sacrificio supremo riscatta con dignità la sua breve e insignificante esistenza.

Kella Tribi.

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