Greta Spreafico era una donna benestante, con un carattere malinconico e sensibile e un vuoto sentimentale che da anni cercava di colmare. Due anni fa, ha deciso di mettere ordine tra le proprietà di famiglia e quelle personali, disponendo la vendita della casa che fu del nonno, a un cugino. Il 4 giugno 2022 si è mossa da Erba (Como), dove viveva, verso Porto Tolle, in provincia di Rovigo, dove aveva appuntamento col notaio per la vendita. Non ci è mai andata. Da allora, né il suo corpo né la sua auto, una Kia Picanto nera, sono stati ritrovati.
Dall’inizio di questa triste vicenda, le indagini hanno subito diverse evoluzioni. Inizialmente, Andrea Tosi, giardiniere 58enne di Porto Tolle e ultima persona ad aver visto Greta, è stato indagato per omicidio preterintenzionale, distruzione e occultamento di cadavere. Successivamente, anche l’ex fidanzato di Greta, Gabriele Lietti, è stato iscritto nel registro degli indagati con le medesime accuse.
Elemento chiave del caso sarebbe un testamento redatto da Greta nel 2021, in cui lasciava a Lietti, l’ex fidanzato, terreni e immobili per un valore di circa un milione di euro. L’ipotesi su cui sembra lavorare la Procura, verosimilmente, è che Tosi e Lietti abbiano agito in concorso e in accordo con lo scopo di impedire a Greta di cambiare il testamento milionario a favore del Lietti.
Al momento si tratta di pure ipotesi, ma a definire le accuse potrebbe essere, l’esame di un reperto molto importante rinvenuto nei pressi della casa del Tosi e affidato ai RIS di Parma. Si tratta di un oggetto contundente, ritenuto dagli inquirenti la possibile arma del delitto.
Il giallo di Greta Spreafico, a oltre tre anni dal suo inizio, è ancora senza soluzione. La cantante di Erba, 53enne al momento della scomparsa si trovava a Porto Tolle (Rovigo)
Sparita misteriosamente anche la sua macchina, una Kia Picanto nera con cui si era spostata proprio nelle ore precedenti alla sparizione.
Kella Tribi
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