Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Feb• 03•24

Una giovane e bellissima ragazza uccisa selvaggiamente, un misterioso assassino nel mondo buio e misterioso della dolce vita romana. Si tratta dell’omicidio di Christa Wanninger, la ragazza tedesca con il sogno di diventare un’attrice, uccisa il 2 maggio 1963 a Roma, vicino alla luccicante via Veneto.
Sono le 14.30 ed è un tiepido pomeriggio di primavera. La portiera di uno stabile in via Emilia vede entrare nel palazzo una giovane ragazza..La giovane entra nell’ascensore; si ferma al quarto piano, quando qualcuno la aggredisce
Le urla strazianti richiamano l’attenzione della portiera che si affretta per le scale, e si imbatte in un giovane uomo, alto, emaciato, vestito di blu, che scende con passo tranquillo
Giunta al quarto piano la portiera trova la ragazza a terra, immobile. La giovane donna era stata colpita da diverse coltellate che la porteranno alla morte ancor prima di arrivare all’ospedale
La ragazza si chiama Christa Wanninger, ha ventidue anni ed è tedesca. Bionda, minuta e bellissima, con il sogno di entrare nel mondo del cinema, con qualche frequentazione con i personaggi della vita notturna romana,
Quel pomeriggio si è recata nel palazzo al quarto piano per incontrare Gerda Hodapp, sua coetanea. I poliziotti bussano alla sua porta. Dopo venti minuti Gerda Hodapp apre la porta, mezza addormentata. La ragazza dice di non aver sentito le grida della Wanninger
Il comportamento di Gerda Hodapp è strano. L’appartamento della giovane ha un secondo ingresso, e questo fa pensare che abbia potuto favorire in qualche modo l’uscita dell’assassino.
Sospettata rimane Gerda Hodapp, che verrà reclusa per due mesi per favoreggiamento e reticenza
Il caso viene quasi dimenticato, quando il 6 marzo 1964 arriva una telefonata a un giornalista di Momento Sera. Una voce maschile dice di conoscere l’assassino della “tedeschina”, si chiama Guido Pierri, ha 32 anni È un uomo bislacco, un fanatico. Nella sua dimora vengono trovati dei disegni e un manoscritto dove è descritto minuziosamente un delitto identico a quello di Christa Wanninger. Guido Pierri diventa il primo indiziato per l’omicidio di Christa.
Nel 1976 Guido Pierri verrà riconosciuto colpevole in secondo grado, ma non punibile perché incapace di intendere e volere all’epoca dei fatti.
Nel 1988 la Cassazione conferma la sentenza mettendo la parola fine sul caso

Kella Tribi

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