Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Dic• 16•23

Ancona, Romina Scaloni, mamma di un ragazzo di 20 anni, inizia a frequentare Claudio Pinti dopo la morte di Giovanna Gorini, la compagna di lui. Vedovo, papà di una bimba di 8 anni, autotrasportatore con la faccia da bravo ragazzo, le fa tenerezza e le ispira fiducia. Iniziano a uscire insieme, lei è innamorata, suo figlio sembra contento. Da tanto vorrebbe vedere al suo fianco qualcuno che possa prendersi cura di lei e renderla felice. Claudio è un buffo, le racconta di aver avuto oltre duecento storie. Romina prende le vanterie di lui come millanterie da macho. Gli si concede senza protezioni, non può restare incinta, le hanno asportato l’utero anni prima. Tutto sembra girare per il meglio, quando Romina si ammala di una febbre che non riesce in alcun modo a guarire. In quell’occasione, una persona vicina a Claudio la mette sull’avviso: ma non sai com’è morta Giovanna, la prima compagna? Non sai che Claudio ha l’HIV? Il mondo diventa improvvisamente buio e nero per Romina, non vorrebbe crederci, eppure ha senso, ha terribilmente senso. Fa il test: è positivo. Con suo figlio al fianco, decide di affrontare Claudio. Lui nega,dice di essere stato sieropositivo in passato, ma di non avere il virus. ‘L’ultima che non mi è stata a sentire è morta’, sbotta. Il rifermento alla compagna Giovanna, inopportuno, irrispettoso, è chiarissimo. La donna che gli era stata al fianco prima di Romina era morta mentre curava un cancro sviluppatosi in un corpo devastato dal virus. Romina è sconvolta Si ricorda di quelle che aveva creduto millanterie da playboy. Va a denunciarlo. A carico di Claudio Pinti si apre un’indagine per lesioni gravissime. Le donne e gli uomini che hanno avuto rapporti sessuali con lui sono almeno 228. Romina non arretra di un passo. Con l’affetto e il sostegno di suo figlio, mentre porta avanti i protocolli di cura per la malattia, affronta il suo aguzzino in tribunale, dove lui continua a sfoggiare le sue tesi negazioniste. Nel 2019, un anno dopo l’arresto, Claudio Pinti viene condannato a sedici anni di carcere. Ora, per motivi di salute è agli arresti domiciliari nella casa di famiglia di Montecarotto. Romina ha ripreso in mano la sua vita, si prende cura di sé e si adopera per sensibilizzare le persone alla prevenzione.

Kella Tribi.

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