Nella primavera del 2013 la sedicenne Fabiana Luzzi fu uccisa a Corigliano dall’ex fidanzatino 17enne, Domenico Morrone che dopo averla accoltellata diede fuoco al suo corpo, mentre era ancora viva Fabiana sparì il 25 maggio dell’anno 2013. I compagni di classe, interrogati dagli inquirenti, dissero che la videro allontanarsi assieme al suo ragazzo, a bordo di un ciclomotore. Il corpo di Fabiana venne trovato in un casolare Dall’esame autoptico risulta che prima venne ferita gravemente da 24 fendenti dal fidanzato Domenico Morrone, poi agonizzante venne cosparsa con una tanica di benzina, e data a fuoco. Fabiana Luzzi, 16enne, proprio come Prima Florenzia, vissuta al tempo della Roma Imperiale gettata nel Tevere da suo marito Orfeo. Un tragico destino che accomuna due adolescenti che si erano appena affacciate alla vita ma separate fra loro da quasi duemila anni. Di Prima Florenzia, vissuta al tempo della Roma imperiale, non si sa praticamente nulla. Non c’è modo di capire cosa possa aver spinto il consorte a ucciderla e nemmeno se venne condannato per l’orrendo delitto. L’unica cosa rimasta della sua triste sorte sono le poche righe fatte incidere dalla famiglia in una iscrizione funeraria ritrovata nella necropoli di Isola Sacra, a Fiumicino, dove abitava: “Restuto Piscinese e Prima Restuta posero a Prima Florenzia, figlia carissima, che fu gettata nel Tevere dal marito Orfeo. Il cognato Dicembre pose. Ella visse sedici anni e mezzo”. A riportare alla luce questa storia è uno studio condotto da Anna Pasqualini, Un’indagine che mostra come la nostra società in tema di violenza sulle donne non sia poi così cambiata nel corso del tempo. A conferma di un retaggio culturale difficile da sradicare e che nonostante le campagne di sensibilizzazione non pare attenuarsi.
Kella Tribi.
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