Il fantasma di Greenbrier: la defunta che fece condannare il marito per uxoricidio
Nel luglio del 1897, Edward Stribbling Shue fu condannato per omicidio di primo grado per aver strangolato e spezzato il collo alla moglie. Il processo a Shue, che si tenne nella contea di Greenbrier, si basava interamente su prove circostanziali che dimostrarono la colpevolezza dell’uomo, al di là di ogni ragionevole dubbio, in modo quantomeno inconsueto: ai giurati furono presentate delle prove arrivate dall’oltretomba.
I fatti che portarono alla condanna di Shue comprendevano alcune dichiarazioni “post-mortem” della moglie defunta, Zona Heaster Shue, apparsa a sua madre quattro settimane dopo la sua morte, per raccontarle cosa fosse realmente successo il giorno del suo omicidio, e ottenere giustizia
Erano le 10 di mattina del 23 gennaio 1897 quando il corpo di Zona fu trovato da un fattorino. La ragazza era distesa sul pavimento, ai piedi delle scale. Venne chiamato il medico, il dottor George Knapp, che arrivò circa un’ora dopo la scoperta del cadavere. Nel frattempo Shue aveva già spostato il corpo della moglie, adagiandolo nel letto nuziale e aveva vestito il cadavere con un abito a collo alto
Durante la veglia, Edwars mise una sciarpa attorno al collo di Zona che era stata composta nella bara, Non si allontanò mai dal viso della moglie. Shue fu sepolta nel cimitero metodista della contea di Greenbrier il 24 Gennaio 1897
Inizialmente, nessuno sospettò di Trout Shue, tranne la madre di Zona, Mary Jane Heaster, che ogni notte pregò perché il Signore le rivelasse la verità.
Dopo quattro settimane, nell’oscurità della notte, mentre Mary Jean era completamente sveglia, apparve il fantasma di Zona. La donna affermò sempre che non si trattava di un sogno, ma proprio della materializzazione dello spirito della figlia: prima si manifestò come una luce intensa, che si trasformò in una figura umana.
Zona rivelò alla madre una storia di abusi fisici da parte del marito, culminati la sera del suo assassinio, quando Shue l’aveva strangolata, dopo averle spezzato il collo “alla prima articolazione”.
Mary Jane andò a parlare con il procuratore e lo convinse ad ordinare una riesumazione della salma. L’autopsia, effettuata il 22 Febbraio del 1897, dimostrò che il collo di Zona era rotto tra la prima e la seconda vertebra, mentre la trachea risultava schiacciata: la donna era stata strangolata.
Tout Shue non ammise la propria colpevolezza, ma non aveva un alibi valido e fu accusato dell’omicidio della moglie
Comunque siano andate le cose, i giurati impiegarono 80 minuti per ritenere colpevole Shue, che fu condannato all’ergastolo il 22 Luglio del 1897. Morirà nel 1900 per un’epidemia sconosciuta, sepolto in un angolo di terra senza nome del penitenziario dove scontava l’ergastolo.
Kella Tribi
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