Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Mar• 04•23

Drammatico fatto di sangue il giorno 01 settembre 2022 in Puglia. Una donna, Giuseppina Fumarola, 48 anni, è stata ammazzata a colpi di fucile da caccia a Villa Castelli, piccolo comune tra le province di Brindisi e Taranto, dal suo ex compagno. Colpita al braccio e al petto, non ha avuto scampo.Dopo il delitto l’uomo, Vito Sussa, 52 anni, operaio del luogo, si è suicidato, impiccandosi nel garage della propria abitazione, poco distante.
La donna stava andando a lavorare in un’azienda tessile quando l’uomo, che conosceva bene i suoi orari e le sue abitudini, l’ha raggiunta per ucciderla. Sussa avrebbe ucciso Fumarola, madre di due figli avuti da un precedente legame, perché non riusciva a rassegnarsi alla fine della loro relazione. Alcune colleghe della donna, spaventate dal rumore degli spari, hanno raggiunto l’ingresso dell’azienda. Lì hanno trovato Giuseppina riversa per terra e hanno visto Sussa fuggire. Quando sono arrivati i soccorsi, per la donna non c’era più nulla da fare.
Giuseppina Fumarola è stata uccisa davanti all’ingresso della sartoria dove da oltre 20 anni lavorava, in via Galileo Galilei. La salma è stata restituita alla famiglia, ai figli di 27 e 21 anni, ai genitori e al fratello.
I carabinieri, a cui sono affidate le indagini, a lungo hanno ascoltato le colleghe di lavoro, gli amici, i parenti della 48enne. Hanno visionato i fotogrammi dell’impianto di videosorveglianza della sartoria che avrebbe ripreso l’intera scena del delitto. Dalle telecamere emerge la dinamica di una scena raccapricciante: lui le si avvicina e le spara due colpi di fucile mentre lei sta per entrare nel magazzino. Lei urla e poi si accascia in una pozza di sangue. Lui subito dopo corre a impiccarsi. Abitava a poche decine di metri dalla sartoria.
Tra i due ex compagni i rapporti non erano sereni, non stavano più insieme da qualche tempo, continuavano a sentirsi e i litigi erano frequenti, ma nessuno immaginava un epilogo tragico.
Il 29 agosto, tre giorni prima dell’omicido, Vito Sussa aveva scritto un ultimo inquietante messaggio su Facebook: “Un amico delinquente ti aiuta sempre, ma un amico pazzo ha bisogno di aiuto”.

Kella Tribi.

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