È la mattina del 15 gennaio 1947 a Leimert Park, Los Angeles, e una donna, Betty Bersinger, si imbatte in quello che a primo acchito le sembra un fantoccio. Quando si avvicina scopre che è il cadavere di una giovane ragazza. Comincia così il caso “Elizabeth Short”, uno dei delitti irrisolti più celebri della storia
Elizabeth Short (Betty) è una ragazza di ventitré anni, nata a Boston nel 1924. Betty è una bella ragazza, piuttosto alta e amante del colore nero L’infanzia la trascorre nel trambusto dovuto alla separazione dei genitori: la madre vive a Medford, nel Massachusetts, mentre il padre a Vallejo, in California.
Una fase adolescenziale difficile per Elizabeth, che la ragazza cerca di ribaltare tentando la strada del successo personale: il sogno di Betty, infatti, è quello di sfondare nel mondo del cinema, e per questo nel 1946 si trasferisce a Los Angeles, vicinissima alle luci di Hollywood
La ragazza fatica molto a inserirsi nel jet set hollywoodiano, tanto che è costretta a ripiegare su qualche breve filmato a luci rosse per mantenersi.
Ritorniamo alla mattina del 15 gennaio 1947 a Leimert Park. Il cadavere ritrovato dalla signora Bersinger è proprio quello di Elizabeth Short. Il suo corpo è in condizioni pietose: Elizabeth è nuda, presenta delle profonde lacerazioni sul volto, è tagliata in due, segata sotto lo stomaco. I visceri poi sono stati estratti e occultati sotto il corpo.
L’esame autoptico dà informazioni ancora più sconcertanti su quella brutale esecuzione: la ragazza è stata legata ed è morta per dissanguamento in seguito ai tagli sul volto
La sua identità rimane ignota per un’intera settimana, fino a quando il probabile killer non scrive una lettera indirizzata agli inquirenti che seguono il caso. La persona afferma la sua volontà che il caso non cada nel dimenticatoio, e comunica che tra qualche giorno manderà dei documenti personali della vittima. Si firma il “Vendicatore della Dalia nera“.
Invia il certificato di nascita della povera ragazza, un’agenda a lei appartenuta, le sue scarpe. Tutti questi atti iniziano a produrre numerosi mitomani che si dichiarano colpevoli. Saranno ventidue i sospettati del crimine (chirurghi, musicisti, ladri, militari, giornalisti), ma nessuno subirà una condanna per alibi inattaccabili o assenza di prove tangibili.
Il caso scivola piano piano in un vicolo cieco dal quale non uscirà più. Il sospetto è che Elizabeth Short sia finita in un giro più grande di lei e che per questo sia stata disposta la sua eliminazione
Nel settembre del 1949 si riunisce una giuria speciale per dibattere sulla inadeguatezza della polizia di Los Angeles nel risolvere l’omicidio di Betty. Il Los Angeles Police Department viene formalmente accusato di insabbiamento delle prove e di coprire i soggetti coinvolti dell’omicidio. L’inchiesta fa sparire dalla scena di Los Angeles i poliziotti oramai compromessi dalle indagini. Gran parte dei documenti e delle prove del delitto Short sono andati persi.
Kella Tribi
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