Qualche giorno fa,molti, si sono scandalizzati,offesi per quattro bidoni,bidoni di un bel blu elettrico che l’Iren aveva allineato davanti ad uno dei cavalli del Mochi,in Piazza Cavalli.Aveva inveito ognuno in coro,aveva scritto ,deprecato ironizzato sulla bellezza che salverà il mondo.Nell’aperto portone della Fondazione ,l’altro giorno o ieri,un dischetto elettrico stava molando una torta pila di tubi che occupavano tutto il cortile del palazzo,e ,al posto del solito armonioso sfondo architettonico ,una selva di tubi si snodava in curve ed impennate deturpando completamente l’architettura di un tempo ,quella immaginata dal costruttore di Palazzo Pisaroni .Attratto dallo sferragliare della mola ,ho guardato ed ho capito,è cominciata l’era promessa dalla Fondazione, con “l’opera” di un famoso “scultore” ,mi pare israeliano e,se i bidoni Iren, furono fischiati qui c’è da supporre uno scrosciar continuo di bravo,bene bis,anche da parte della signora Pisaroni, anche perché la signora, non tira fuori un euro c’è chi provvede.E allora,viva il tubo,evviva evviva i tubisti, che dal Duomo a Palazzo Pisaroni intubano il mondo,sperando si limitino nel loro furibondo intubare, ai soli palazzi,alle piazze e alle chiese che,la gente è stufa arcistufa, ed è stata già’,purtroppo, “intubata” a proprie spese, abbastanza.
L’ ora del tubo.
Written By: bruno
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Mag•
13•15
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