Queste feste stanno destabilizzando un Paese,ed anche se le persone vorrebbero forse essere lasciate in pace, il Covid 19 attiva o dovrebbe attivare sopratutto il nostro senso di responsabilità, non solo nei nostri confronti ma sopratutto della comunità.Questo per il governo questo non basta, infatti si inizia un ‘altra fase di lockdown. Natale è la festa della spiritualità, è una festa rivolta a Gesù che fu crocifisso per noi ed il terzo giorno è resuscitato. Non è solo l’unione delle persone che fanno il Natale sentito, ma è il rivolgere preghiere affinché la sua resurrezione, in questo periodo storico, sia la fine e resurrezione anche nostra per un nuovo inizio di vita .
La nostra spiritualità ci aiuterà,ci aiuterà nel rivolgerci a Lui in maniera umile e devota . Solo così, si deve sperare che Gesù interceda con il Signore per liberarci da tutte quelle manifestazioni negative espresse ed inespresse di questa guerra. Natale non è l’unione solo delle famiglie ma ,principalmente e sopratutto l’unione di ringraziamento nei confronti dell’essere e del divenire positivo, abbandonando,si spera, finalmente l’individualismo così come è stato fino a prima del Covid 19.
Teresa Campagna.
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