Il professore, in una piccola città di provincia aveva sempre lottato per carenza di mezzi con la vita ma si ritrovò in tarda età finalmente seduto,seduto accanto ad una di quelle potenti e nobili signore amministratrice di un antica e nobile istituzione.La nobil donna a dire il vero gli apparve come una carta geografica marrone semplicemente priva di nomi e luoghi che dovevano essere un tempo rappresentati in tutti quei segni precisi,in quei confini minuti e larghi come se ne vedono nelle carte geografiche.Segni tortuosi di tortuosi fiumi con le loro piccole isole e penisole di sabbia gialla senza più un nome , luoghi cancellati ma ancora descritti,descritti per sempre,per sempre in quel mondo senza nome ,per sempre in quella regione fitta di increspature stampate sul volto,il suo volto,il volto di una nobile,di una nobile e antica contessa che amministrava l’opera pia.Il professore si azzardò ,dopo aver contemplato a lungo la mummia nuda ,osservandola a lungo,a lungo come gli piaceva sempre fare ,azzardò sbilanciandosi allora nel pronunciare una timida e insulsa critica (come si fa tutti i giorni)verso una cultura,una cultura che è sempre dello stesso brodo,dello stesso cuoco amministrata dalla stessa serva con gli stessi gusti.Fu solo allora che a lui,improvvisamente,lui che in passato non gli fu possibile avere nemmeno un ombrello gli toccò sentire,rimanendo basito che, la signora,la Signora, la mummia dico quella miracolosamente viva che,miracolosamente ancora parlava,parlava senza incrinare il suo terreo volto di cartone,parlava sollevando un arido e asciutto petto senza seno , appesantito dall’oro che gli pendeva abbondante dal piccolo collo,dicendo che lei,Lei,proprio Lei , era dalla parte,dalla parte della gente senza ombrello anche se, quando lui,lui visse senza ombrello per lungo lungo tempo, non la vide mai,proprio mai.
Il mondo al rovescio.
Written By: bruno
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Gen•
17•19
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