Giorgio Milani.

Written By: bruno - Mag• 06•13

Milani brucia a Berlino,in casa dell’ambasciatore d’Italia i suoi soliti simulacri di libri,mimando, in minuscolo,un odioso gesto di Hitler.Se il rogo nazista ci fa orrore (i libri oggi si buttano con indifferenza nei bidoni dell’immondizia, compresi quelli di Daverio),quello di Milani ci fa tirare un sospiro di sollievo,per la severa e opportuna autocritica che si è imposto l’autore,appiccando le fiamme alla sua vanita’.Hitler mise al rogo i libri degli altri,non si sarebbe mai neppure sognato di bruciare Mein Kampf,mentre,Milani ha messo al rogo solo  del” suo”.’ Un gioco delle parti che appare fosco, e non è chiaro se, Milani, è Hitler che brucia i libri,e i libri sono quelli degli altri, mentre l’autore è Milani che li brucia, ma, brucia solo delle sillabe di legno che sono sue.O forse, lui intende essere il sacerdote incendiario del suo, alludendo a Hitler che brucia quelli degli altri.Insomma,un gazzabuglio, non si è capito bene di chi sono i libri che si brucia,se, sono quelli di Milani il danno è minimo,visto che i “libri” sono i suoi,se invece, brucia la letteratura tedesca di quel periodo è un altro paio di maniche.Sui libri di Milani ci sono solo frasi fatte,la cultura non viene minimamente scalfita,anzi si conserva e si rafforza.A questo punto poteva bruciarseli nel caminetto di casa sua,chi?Milani,mica Hitler,oppure fare come fanno quasi tutti, buttarli nel bidone della spazzatura e si poteva fare anche all’ambasciata Italiana di Berlino,oppure nel bidone sotto casa.

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