Fontana alla Galleria Borghese.Roma.

Written By: bruno - Giu• 03•19

Lucio Fontana alla galleria Borghese ,Roma,nel solito “confronto fra materia e spazio”,dove lo spazio, Fontana lo ricava (crea secondo il critico) facendo buchi.In alto un affresco con figure umane ritma i vuoti e i pieni quando i pieni dipinti non sono vuoti ma una diversa disposizione coloristica della materia-colore.In realtà,mentre nel (dipinto) c’è un processo di continuità nel colore (stesura),nella massa fontaniana c’è un vuoto,che lui (il critico) definisce spazio (spazio profondo quanto il buco).Questa “materia” bucherellata,sempre secondo il critico dovrebbe contenere degli spazi (come nell’affresco superiore)mentre nell’affresco non c’è nessun buco ma la continuità della materia che cambia semplicemente tono.Se,se a questo punto prendiamo come riferimento l’ipotesi Freud che il bambino incontra la sua prima materia creativa nella merda è logico che, per un processo di sublimazione questa nel tempo si fa materia artificiale (colore chimico) con cui l’uomo ha sostituito questa prima sua materia creativa ricca però di una sua vita propria, dove l’uomo perde qualcosa di sé e,il sé(ricerca del sé) si fa arte,malattia dunque che la megalomania (sublimata) spinge a ricreare in un mondo tutto suo con il suo io,l’io della merda (materia colore) con cui l’uomo ricrea e fantastica ua nuova vita per le cose,per il mondo,sopratutto con il suo io che non è mai,mai arte “naturalistica” ma sublimazione di un io individuale,dove la capacità dell’arte e dell’artista sta nel sublimare all’eccesso-stesura (Leonardo) il suo primario prodotto.E dove ,il distendere e l’operare sulla materia è la meteria dell’arte(ricerca e resurrezione dell’io perduto),ma sopratutto della malattia-ossessione-ossessiva dell’arte.In estrema sintesi “l’opera” di Fontana è una regressione sulla merda,merda come materia prima(come quella sublimata delle volte dell’edificio) dove però qui,in Fontana ci si limita a fare dei buchi,la malattia “arte” non si è ancora conclamata,ma è solo rappresentzione di un sintomo e del suo prodotto atavico fecale come non manca di sottolineare il critico quando scrive inconsciamente” scorre di un movimento(materia) impetuoso”,che ricorda la materia prima citata ,con buona pace della tutte cazzate ,in questa preistoria umana,che si potrebbe benissimo definire nevrosi anacronistica.

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