Aveva bevuto tutta la notte in un impeto di gioia,Emilio,Emilio, una specie di intelligente selvaggio che viveva in un paesino lungo il Po ,invaso da un ardente fuoco liquoroso che dal petto ora gli era salito al cervello,cervello che s’appuntiva, e si scioglieva, risolvendo ,travalicando,improvvisamente, ogni oscuro senso della vita.Era morto lo “svizzero”,cosi’ lo chiamava Emilio, con disprezzo, per la sua puntuale pignoleria,lo svizzero gli aveva fregato tutto, lasciandogli solo l’usufrutto del suo lavoro,ora era morto,morto, ed era piu’ giovane di lui,lui che, come una tortuosa radice di fiume si era aggrappato con le sue ragioni,irremovibile,lui, non sarebbe morto mai,doveva vendicarsi,lo svizzero si’,si’ ,era morto.Vennero in due,quel mattino,occorreva andare al funerale.Emilio si alzo’ in piedi come un albero contorto forte e sonoro,si’, era morto lo svizzero e lui l’avrebbe guardato, morto,morto,nella bara, sarebbe andato al suo funerale,occoreva un vestito degno.Emilio non metteva un vestito da anni,ma, per l’occasione ne tiro’ fuori uno, firmato Armani con tanto di gile’ blu.Emilio era ora in pieno sole, vestito ma senza camicia e senza scarpe,le scarpe non riusciva piu’ a metterle , il piede,era una specie di zampa ferina unghiata e nodosa,calzava delle zoccole.Sarebbe andato al funerale cosi’, con le zoccole,vestito cosi’, di blu, senza camicia.Piantato sotto il sole,come sopra un palcoscenico dal fondale verde,alzava gli occhi e le braccia al cielo gridando:lo svizzero è morto,è morto,la luce d’estate gli brillava sfiorando gli occhi fiammenggianti e, stranamente trasparenti,come pietre dure,il sole l’inondava,lui,fermo , barcollante,gioiva come in un trionfo pagano risucchiato dalla gravita’.Nessuno lo voleva al funerale vestito a quel modo,qualcuno cerco’ di convincerlo,no,lui sarebbe andato cosi’,cosi’ , senza tante storie.Suggerirono di mettersi almeno una camicia che coprisse il petto,riluttante entro’ ,per una piccola porta nell’ombra azzurra di casa ,dietro un brandello di giornale apparve una bottiglia di liquore, proprio in mezzo al tavolo,quando Emilio la vide,esito’,ammutoli’, si sedette, con calma, fasciato nel suo abito blu,incrociando i piedi nodosi disse:andate ragazzi andate.
Emilio,vite lungo il Po.
Written By: bruno
-
Lug•
21•13
You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.