Caos “culturale”.

Written By: bruno - Mag• 26•23

Offerta culturale ricca quella piacentina della nuova amministrazione di sinistra:si è abbandonato l’ingessatura monocorde guidata da Toscani e la sua Fondazione che proponeva grossi finanziamenti a qualche autore di grido alla Bonito Oliva per orientarsi verso una specie di poleverizzazione di proposte dove spicca per qualità però quella musicale,da sempre dimenticata,per non dire sconosciuta ad altre amministrazioni.Pensiamo solo a Gorgni(il vecchio),Zanaboni,Cataldo ,Garilli,di cui si sono perse ogni traccia e,addirittura ,quella che fu l’Agimus di Giuseppe Zanaboni è stata completamente stravolta dal suo assistente Saltarelli:assistente che non si è mai curato di assolvere ad un qualche debito di ricoscenza verso Zanaboni,come compositore.Polverizzata dunque la cultura figurativa con gruppi spontanei che godono l’appoggio dell’amministrazione e della “nuova” Fondazione,gruppi completamente sconosciuti,per non dire anonimi che si seppelliscono l’un l’altro in una pletora che sa di caotico risveglio primaverile:risveglio che dovrebbe però alimentare le robuste radici di cui la città si è nutrita.Manca insomma una parte storica,di una città che ha fatto la sua storia,anche recente ,con artisti che fuori da ogni-illusorio- sistema di mercato hanno affermato e confermato l’identità di una comunità.

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