Terry Richardson.

Written By: bruno - Lug• 02•13

Il mondo di Terry Richardson,un mondo apparentemente irriverente ma, testimone dell’oggi,dove l’uomo e la donna diventano dissacranti,sprivatizzati,primitivi,con l’ossesione del pene.Il pene viene rappresentato ovunque,comunque,irriverente e vitale.Il piacere pervade le sue fotografie,fotografie scalcinate di corpi contorti che vomitano,ammiccanti,ginnici, piacere, come  bisogno soddisfatto, per lui di normalita’,anormale pero’, come quello di un bambino ossessionato, curioso,dove il sentimento quando c’è vi è appena accennato , scatto rubato.Uomini e donne ermafroditi,vecchi fricchettoni con la loro fricchettona,imbellettati fumano.Tutto il campionario di varia umanita’ con un gusto circense di nudita’,pieno di succhiotti sparsi sul collo,succhiotti violacei di eros, maniacale.Quando, la sua immagine si fissa sopra un nudo apperentemente “casto”,dentro vi scorre tutto l’invito,la voglia sensuale,il desiderio,la provocazione.Il mondo di Richardson è l’occhio illuminato delle pose improponibili,lato dell’uomo relegato per convenzione alla pornografia,ma, nel nostro fotografo è uno scatto  sopratutto ludico e ironico,non pornografico.Rifiuto del mondo, delle convenzioni e  dei riti ,rifiuto della falsita’ del preambolo,rifiuto di stucchevoli,finti sentimenti,riti che mirano ad un rapporto esplicito,solo ad un rapporto carnale,con carne viva.In Richardson,questa carne si deforma,irride al piacere,al soddisfacimento,irride con una menlanconia del tempo che passa senza veli,dove anche in una cassa da morto aperta in bianco e nero,non c’è piu’ cadavere, ma le imbottiture sbrindellate del suo interno,sono la rappresentazione di quel che rimane, sia essa   una bara o  un corpo .

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