Teresa Lanfranconi, 16 anni, fu trovata morta nel tardo pomeriggio del 18 giugno 2003 lungo una strada di Mariano Comense in provincia di Como. Poco prima, mentre passeggiava di ritorno a casa, fu avvicinata da un individuo e aggredita a coltellate in seguito a un tentativo di violenza sessuale.
Due giorni dopo fu fermato un giovane originario di Anzano del Parco (Como). Si trattava di Giovanni Gambino, 19 anni, rintracciato a Gardaland su segnalazione dei genitori che ne avevano denunciato la scomparsa da alcuni giorni. Il ragazzo aveva con sé il cellulare della vittima. Interrogato dagli inquirenti, si avvalse della facoltà di non rispondere, ma numerosi furono i riscontri delle indagini che riuscirono a inchiodarlo.
La mattina precedente all’aggressione fu sorpreso mentre si trovava abusivamente all’interno di un complesso scolastico a pochi passi dal luogo dove la sedicenne fu accoltellata. I bidelli della struttura chiamarono i Carabinieri che lo condussero in caserma, ma poche ore dopo fu rilasciato. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza nelle stazioni ferroviarie della zona avevano filmato in serata la sua fuga.
Gambino era già noto alle forze dell’ordine per aver ricevuto, nei mesi precedenti, denunce per violenza sessuale. Il giovane fu condannato in primo grado a 18 anni di reclusione. In Corte d’Appello la pena fu ridotta a 17 anni.
Il 6 aprile 2024 l’amministrazione comunale di Mariano Comense intitolò una strada alla vittima, a pochi passi dalla casa dove abitava, dalla scuola che frequentava e dal viottolo dove si consumò l’omicidio. Sulla targa la dicitura: “Via Teresa Lanfranconi, vittima di femminicidio, l’amore non è violenza”.
Kella Tribi
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