Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Ott• 25•25

Maria Rosaria Sessa, giornalista cosentina di 27 anni, venne uccisa nel corso della serata del 9 dicembre 2002. Il corpo senza vita fu rinvenuto lungo la strada statale 107 in località Palommella, in provincia di Cosenza, riverso sul sedile anteriore di una Opel Vectra ferma sul ciglio della carreggiata dopo un incidente.‍
La donna era originaria di Rossano Calabro (Cosenza). Terminati gli studi liceali decise di iscriversi all’Università della Calabria, dove conseguì la laurea in lingue. Decise di intraprendere la carriera giornalistica, e dalla fine degli anni ’90 iniziò una collaborazione presso un’emittente televisiva .
Negli ultimi tempi però, una delle sue più grandi preoccupazioni era legata alla tormentata relazione con un uomo, Corrado Bafaro, 36 anni, rappresentante, separato dalla moglie. Lo stesso aveva ricevuto un’accusa per percosse da parte dell’ex coniuge.‍ Il rapporto tra Maria Rosaria e Corrado divenne troppo oppressivo e la giornalista, ormai esasperata, decise di allontanarsi da lui.
Il precedenza il trentaseienne l’avrebbe aggredita, dopo una lite, mettendole le mani intorno al collo nel tentativo di strangolarla. Quando la donna chiuse definitivamente quella relazione, Bafaro cominciò a perseguitarla con telefonate, appostamenti e minacce di suicidio, se lei non fosse tornata sui propri passi.‍
Non rassegnato a quella situazione, l’uomo aveva comprato dei fiori e le chiese un nuovo appuntamento. La sera del 9 dicembre, si recarono a cena in un ristorante. In quell’occasione, Bafaro avrebbe tentato un ennesimo riavvicinamento alla ex mentre lei avrebbe rifiutato. Il trentaseienne sarebbe andato su tutte le furie. La discussione tra i due sarebbe proseguita poi nell’auto e degenerata infine nell’omicidio.
Cinque le coltellate sferrate da Corrado all’ex compagna, di cui una alla carotide, rivelatasi mortale.. L’omicida sarebbe poi fuggito
Il cellulare di Bafaro fu trovato vicino al corpo della giornalista e, tramite esso, fu possibile ricostruire le sue ultime telefonate.
Le supposizioni trovarono riscontro quattro mesi dopo, il 14 aprile 2003, quando fu rinvenuto il corpo senza vita di Corrado Bafaro, morto suicida.‍ Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, venne ritrovato appeso ad una trave, all’interno di una casa di un complesso di villette turistiche a Fiumefreddo Bruzio (Cosenza), a pochi chilometri dal luogo dove fu rinvenuto il corpo della donna.
Secondo le ricostruzioni, il fuggitivo, sotto una pioggia battente, aveva compiuto una pericolosa discesa fino alla spiaggia per poi giungere a piedi a Fiumefreddo. Ruppe il vetro di una finestra e fece irruzione in una villetta. Si tolse i vestiti bagnati, si preparò un caffè, bevette del liquore scaduto e poi si impiccò. Nella tasca dei suoi pantaloni, lo scontrino che attestava il pagamento di una cena in un ristorante di Rende dove, lui e la ex, avevano cenato la sera del 9 dicembre 2002, prima del delitto.

Kella Tribi.

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